Avete presente Adam Silver, attuale deus ex machina della più importante lega professionistica di basket al mondo? Ecco. Ora provate ad immaginare il momento esatto in cui pronuncerà, con una formula consolidata nel tempo dal suo illustre predecessore, David Stern, le seguenti parole: “With the first pick, in the 2015 NBA Draft, the Minnesota Timberwolves select…”
Le prime tre scelte
Degno erede, dal punto di vista tecnico e fisico, di Kevin Garnett, Karl Anthony Towns Jr sarà, con ogni probabilità, la futura prima scelta assoluta al draft. L’ala di Kentucky ha sorpassato gli stocks di Jahlil Okafor, per gran parte della stagione numero uno dell’ipotetico ranking universitario pre draft. L’ex centro dei Duke Blue Devils, con i quali ha vinto l’ultimo titolo collegiale, dovrebbe andare alla numero 2.
Piccola postilla: i Lakers, titolari della scelta, stanno cercando in tutti i modi di arrivare a Demarcus Cousins dei Kings, mettendo sul piatto proprio la second pick, più Julius Randle, scelto al draft precedente e sceso in campo, salvo infortunarsi per tutta la stagione, solo per due minuti della prima gara di regular season.
Alla numero 3, i Philadelphia 76ers sembrano intenzionati a catapultarsi sul floor general proveniente dagli Ohio State Buckeyes, D‘Angelo Russell. Quest’ultimo è stato la vera sorpresa della stagione collegiale. Mancino devastante in attacco, combo guard capace di crearsi il tiro dal palleggio e inventare assist deliziosi per i compagni. Quasi certamente, la ricostruzione della franchigia della Pennsylvania partirà da lui. Non è un caso che, con una trade apparentemente senza senso, i 76ers si siano sbarazzati, già a febbraio, di Michael Carter Williams (letteralmente regalato ai Bucks). Proprio nel prossimo draft, si cela la risposta al rischio (abbastanza) calcolato corso dai Sixers, mai davvero convinti delle presunte qualità di uomo franchigia dell’ex rookie dell’anno del 2014.
Le lottery picks
Se individuare i giocatori da lottery dalla 4 alla 14 risulta un compito possibile, per quanto estremamente complesso, improbabile sarà riuscire a delinearne l’ordine. Tentiamo di fare un po’ di chiarezza.
Alla numero 4 sono di turno i New York Knicks. Come i Lakers, anche l’attuale franchigia del Maestro Zen Phil Jackson sta cercando acquirenti per la propria scelta. Rumors provenienti dalle stanze buie in cui si aggirano i GM della lega, vogliono i Phoenix Suns pronti a mettere sul piatto Eric Bledsoe pur di creare spazio salariale ed arrivare alla quarta pick. In questo caso, l’ideale sarebbe optare per un lungo, sia esso floor spacer come il lettone del Sevilla Baloncesto Kristaps Porzingis, o prettamente difensivo come Willie Cauley-Stein. Possibile anche scommettere sull’ala piccola da Duke, Justise Winslow. Dovessero i Knicks tenere la scelta, difficilmente però si getterebbero su una small forward. Più probabile un lungo come quelli citati, o un play. In questo ruolo, però, per quanto eccezionale in prospettiva, Emmanuel Mudiay non rappresenta un tipo di giocatore adeguato all’attacco triangolo che Coach Fisher e Phil Jackson hanno in mente di sviluppare. Fino all’ultimo quindi, la scelta numero 4 sarà in bilico e risulta piuttosto ardua da inquadrare.
Alla 5 ci sono i Magic. Al netto della disponibilità, Porzingis, Winslow, Lyles, Stanley Johnson e Cauley-Stein sembrano opzioni allettanti e altrettanto percorribili, considerate le esigenze tecniche di Orlando.
Sesta pick ai Kings, attualmente parecchio impegnati in trade talks. La point guard Emmanuel Mudiay (non dovessero riuscire ad arrivare via trade o free agency a un play già affermato come Rajon Rondo o chi per lui) è chiaramente il giocatore su cui puntare.
Alla numero 7 i Denver Nuggets. Serve un buon atleta che sappia anche fare canestro dalla distanza. Chi meglio del croato del Barcelona, Mario Hezonja?
I Detroit Pistons necessitano di un giocatore in grado di apportare un contributo fondamentale in difesa, che sia anche in grado di correre e di mettere tiri piazzati. Le stesse cose di cui hanno bisogno i Magic. Vedremo chi, fra i nomi già fatti per la franchigia della Florida, sarà ancora disponibile a questo punto della lottery per unirsi alla compagine del Michigan.
Gli Charlotte Hornets potrebbero accontentarsi del miglior giocatore (a loro avviso) rimasto da scegliere, oppure puntare sull’instant offense della guardia da Kentucky, Devin Booker.
Heat prima, e Pacers poi, seguiranno lo stesso ragionamento di Charlotte, potendo probabilmente contare ancora sul vice-campione collegiale con i Wisconsin Badgers, nonché giocatore dell’anno, Frank “The Tank” Kaminsky.
I Jazz hanno bisogno di un lungo floor spacer, poiché sotto canestro sono estremamente ben coperti grazie alla dinamicità e alla presenza difensiva di Rudy Gobert (a proposito, mio personalissimo dollarozzo sul prossimo difensore dell’anno va a lui) e alla capacità da animale d’area in attacco di Derrick Favors. Trey Lyles, se ancora disponibile, potrebbe fare al caso della franchigia dei Mormoni. Oppure, perché non Myles Turner?
I Suns sono la mina vagante alla numero 13. Dovessero riuscire a cedere Bledsoe, si getterebbero su Cameron Payne, point guard da Murray State. Altrimenti, il centro Willie Cauley-Stein, o l’ala piccola da Arizona Stanley Johnson, garantirebbero il giusto apporto difensivo ai Suns. Se la scelta passasse ai Knicks, a questo punto, proprio il centro ex Wildcats sarebbe il chiaro favorito.
Oklahoma City ha bisogno di una point guard di supporto. Se disponibile, Cameron Payne pare la scelta più logica.
I giocatori da first round / early second round
Terra di conquista per le scelte a medio rischio, ma con buona speranza di rendimento tanto nel breve quanto nel lungo periodo (in rapporto alla statregia da adottare in sede di draft), la seconda metà del primo giro e l’inizio del secondo nascondono ottimi giocatori. Vediamo chi potrebbe essere selezionato.
Diverse altre point guards dovrebbero trovare posto nel primo giro. Stiamo parlando di Tyus Jones da Duke, Delon Wright da Utah (fratello della guardia dei Blazers, Dorell Wright), e Jerian Grant, senior in uscita da Notre Dame (figlio d’arte, nonché nipote del grande Horace Grant e fratello di Jerami, attualmente in forza ai 76ers). Possibile anche la scelta del play da Louisville, Terry Rozier, che può rappresentare un ottimo secondo/terzo play a seconda delle esigenze.
Un po’ povero il reparto shooting guards. Segnaliamo di sicuro l’altro figlio d’arte, eroe al torneo NCAA con Georgia State, RJ Hunter (che realizzò una fantastica tripla della vittoria contro Baylor, facendo cadere il padre allenatore dalla sedia). Molto probabile, a fine secondo giro, l’altro sharpshooter Rashad Vaughn, ex UNLV.
Le small forwards dovrebbero invece essere ben rappresentate nella seconda parte del primo giro. Segnaliamo Kelly Oubre Jr, slasher da Kansas; Justin Anderson, tiratore da Virginia; Sam Dekker, distintosi lungo tutto l’arco del torneo NCAA con i Wisconsin Badgers, al fianco di Frank Kaminski. Per chi cerca un grande difensore sugli esterni, l’ex Arizona Rondae Hollis-Jefferson potrebbe tornare davvero molto utile. Jarell Martin da LSU, e il macedone con passaporto turco Cedi Osman dall’Anadolu Efes (in questo caso, probabile per lui una scelta “draft and stash”, con possibilità di fare qualche altro anno in Europa), dovrebbero trovare posto al primo giro o, al limite, all’inizio del secondo.
Sempre ben fornito anche il reparto power forwards. L’ottimo Bobby Portis ha dimostrato con gli Arkansas Razorbacks di essere secondo a pochi vicino a canestro. Kevon Looney da UCLA e Montrezl Harrell da Louisville, il primo quattro “atipico”, il secondo animale d’area soprattutto a rimbalzo, sembrano giocatori su cui rischiare una scelta al primo giro. Completano il quadro atleti che meriterebbero una chiamata fra il primo e il secondo giro, come Cliff Alexander da Kansas (reduce per la verità da una pessima annata collegiale da freshman, chiusa anzitempo per questioni di violazione dei regolamenti collegiali da parte della madre e dello staff dei Jayhawks), Jonathan Holmes da Texas, Chris McCollough e Rakeem Christmas, entrambi da Syracuse. Possibile che venga scelto a metà draft anche Jordan Mickey da LSU.
Per i centri rimasti, meglio guardare all’Europa. Guillermo Hernangomez, controparte di Porzingis al Sevilla Baloncesto, e Arturas Gudaitis, lituano dello Zalgiris, rappresentano buone opzioni "draft and stash" per chi può permettersi di attendere ancora qualche anno, prima di godere dei frutti della propria scelta.
Da qualche parte nel secondo giro, dovrebbero trovare posto scommesse come il turbolento Robert Upshaw, centro cacciato da Washington per gravi problemi comportamentali. Christian Wood, ala grande un po’ sotto peso da UNLV, ma dotato di un atletismo con pochi eguali. Dakari Johnson, centro da Kentucky. J.P. Tokoto, guardia da North Carolina. Segnaliamo inoltre la presenza al draft dei gemelli Harrison, con Andrew favorito su Aaron per un posto fra i sessanta. Awudu Abass da Cantù potrà sperare fino all’ultimo in una chiamata. Sul versante europeo potrebbero ricevere particolare attenzione anche i lunghi Nikola Milutinov, del Partizan, e Mouhammadou Jaiteh del Nanterre in Francia. Infine, discreta risonanza ha suscitato anche la presenza al draft dell’ala da Wyoming Larry Nance Jr, figlio proprio di quel Larry Nance, primo vincitore dello slam dunk contest formato NBA.
Se siete arrivati fin qui, vi sarete ormai fatti almeno una vaga idea sui prospetti principali del prossimo draft. Concluderei con la mia personalissima ipotesi sull’ordine delle lottery picks, in base all’attuale situazione, senza quindi considerare l’incertezza delle possibili trade a cui abbiamo fatto cenno.
1 Minnesota Timberwolves: Karl Anthony Towns Jr
2 Los Angeles Lakers: Jahlil Okafor
3 Philadelphia 76ers: D’Angelo Russell
4 New York Knicks: Willie Cauley-Stein
5 Orlando Magic: Justise Winslow
6 Sacramento Kings: Emmanuel Mudiay
7 Denver Nuggets: Mario Hezonja
8 Detroit Pistons: Kristaps Porzingis
9 Charlotte Hornets: Devin Booker
10 Miami Heat: Trey Lyles
11 Indiana Pacers: Frank Kaminsky
12 Utah Jazz: Myles Turner
13 Phoenix Suns: Stanley Johnson
14 Oklahoma City Thunder: Cameron Payne
Non ci resta che attendere la notte del 25 giugno. Seguiremo il draft con il nostro live, perciò non dimenticate: stay tuned, stay Vavel!