Nella notte tra il 25 e il 26 Giugno andrà in scena il tanto atteso Draft NBA, dove le trenta franchigie della Lega faranno le proprie scelte per il futuro. Quest'anno, stando alle varie previsioni dei grandi esperti, tra i fenomeni di Kentucky e le varie stelle del circuito NCAA, potrebbero fare la comparsa anche due ottimi talenti europei tra le prime "pick", in particolare i due nomi più gettonati sono quelli del blaugrana Mario Hezonja e del lettone Kristaps Porzingis (Sevilla). E allora andiamo a conoscere più da vicino questi due gioiellini della Liga ACB, che però sembrano avere pronte le valigie per andare oltreoceano.
HEZONJA, IL "SUPER MARIO" DEL BARCELLONA- Mario Hezonja nasce il 25 Febbraio del 1995 a Dubrovnik, città denominata "perla dell'Adriatico" e che fa parte della lista dei patrimoni dell'UNESCO. La sua avventura nel mondo cestistico ha inizio all'età di 13 anni, quando comincia a giocare tra le fila della squadra locale dove rimane solo per due anni, precisamente sino al 2010, quando firma un contratto con il KK Zagreb. Qui il giovane Hezonja vince il Nike International Junior Tournament (adesso Adidas Next Generation Tournament) e viene inserito nel miglior quintetto del torneo insieme al connazionale Saric. Ma il grande salto di qualità arriva nel 2012, quando firma un contratto di tre anni con il Barcellona, che per prelevarlo dallo Zagreb paga appena 150.000 euro. Anche in maglia blaugrana Hezonja continua a far vedere il suo grande talento, non a caso prima fa scintille con la squadra B (va vicino a vincere il premio FIBA come Europe Young Player of the Year, assegnato a Jonas Valanciunas) e poi da spettacolo anche con la prima, dove impiega davvero poche partite per entrare subito nel giro dei titolari. La sua esperienza aumenta anche grazie alle presenze in Eurolega (massima vetrina del basket europeo), dove colleziona ben 22 gettoni viaggiando ad una media di 7.7 punti, 2 rimbalzi e 1 assist. L'ultimo grande passo sembra essere arrivato con la dichiarazione di eligibilità al prossimo draft, dettata, secondo alcuni, anche dai rapporti non proprio idilliaci con il coach Xavi Pascual, il quale lo ha lasciato in panchina nel corso di tre gare della scorsa edizione dell'Eurolega (contro Zalgiris, Panathinaikos e nella decisiva gara 4 contro l'Olympiakos). Il giovane croato, dall'alto dei suoi 202 cm, può essere utilizzato sia come shooting guard (suo ruolo naturale) sia come ala piccola, anche se è nella prima posizione che esprime meglio le sue doti. Giocatore dotato di un ottimo fisico, scolpito durante la sua permanenza in maglia blaugrana, non pecca neanche dal punto di vista dell'esplosività e della reattività, caratteristiche che lo rendono anche una pedina fondamentale in fase difensiva. Infatti nella sua metàcampo il giovane può essere considerato come un vero e proprio jolly, in quanto la sua ottima lettura del gioco e la sua struttura fisica gli permettono di difendere in diversi ruoli. Dal punto di vista offensivo, invece, è una shooting guard dalle discrete percentuali realizzative, infatti tira con circa il 60% da due e con circa il 40% da dietro l'arco. Attenzione, però, anche alla sua abilità nel ball-handing, infatti si rende pericoloso anche quando può giocare in pick & roll con il proprio centro. Come se già questo non fosse abbastanza, ieri il giovane croato ha iscritto il proprio nome anche nella storia delle Finali della Lega Spagnola, dove verrà ricordato come il giocatore più giovane a segnare ben 18 punti in un atto finale. Insomma le abilità per fare il grande salto oltreoceano ci sono tutte, anche se non mancano alcuni dubbi legati all'età e al suo carattere (non proprio un giocatore tranquillissimo); nonostante ciò, dalla sua parte, c'è la storia del giovane greco Giannis Antetokounmpo, arrivato giovanissimo nella Lega ma già diventato un ottimo giocatore. Che Hezonja possa diventare un nuovo "Giannis"?
PORZINGIS, IL PAU GASOL LETTONE- Kristaps Porzingis nasce il 2 Agosto del 1995 a Liepaja, cittadina nota perchè importante e porto sul cordone litorale che separa il Mar Baltico dalla laguna omonima. La sua avventura nel mondo del basket inizia nel club della sua cittadina, dove si mette subito tanto in mostra che un agente comincia a prendere contatti in Spagna ed Italia per esportare il suo talento. La chiamata arriva nel 2010, quando il Baloncesto Sevilla lo chiama per un provino: il giovane talento lettone non sbaglia e così, nell'estate dello stesso anno, firma un contratto con la formazione andalusa. Dopo un pò di problemi dettati dalla sua anemia, Kristaps fa il suo debutto con la maglia della selezione giovanile nel match contro il Barcellona nel Nike International Junior Tournament, dove mette a segno una doppia-doppia da 12 punti e 10 rimbalzi ma esce sconfitto con il punteggio di 56-75. Poco male, visto che il giorno dopo firma il suo high-score con 18 punti all'attivo e aiuta i suoi a portare a casa la vittoria contro i pari età dello Spars Sarajevo; alla fine della sua avventura del torneo le cifre parlano chiaro, una media di 9.2 punti, 4.8 rimbalzi e 2.6 stoppate fanno di lui un ottimo prospetto. Ed infatti l'anno dopo, sempre con la maglia del Sevilla, il giovane lettone non solo si ripete ad alti livelli ma migliora sensibilmente: la sua migliore prestazione è quella nel derby contro il Real Madrid, dove mette a segno ben 24 punti (5 triple) e 11 rimbalzi, mentre le sue cifre al termine del torneo sono 16.6 punti, 8.4 rimbalzi e 2.6 stoppate, a cui si aggiunge anche un ottimo 48% da dietro l'arco. La svolta arriva quando sulla panchina della prima squadra si siede un certo Aíto García Reneses (allenatore di gente come Gasol, Rubio, Navarro e Rudy Fernandez in passato), che nota le sue qualità e cerca di integrarlo tra i grandi. Il risultato sono delle ottime prestazioni in ACB ed Eurocup, le quali gli valgono anche il premio di Rising Star della competizione europea e la nomination nel miglior quintetto giovane della lega spagnola. Il grande passo sarebbe potuto arrivare già lo scorso anno, ma il suo agente bloccò tutto per "mancanza di considerazione" (c'erano Oklahoma e Orlando sulle sue tracce), e allora ci troviamo qui quest'anno con un giocatore più esperto e finalmente pronto (salvo sorprese dell'ultima ora) al grande salto. Dall'alto dei suoi 213 cm il giovane lettone possiede un'agilità ed un atletismo davvero incredibili, non a caso ha destato la curiosità di molte franchigie NBA. Il suo ruolo naturale è quello di ala grande, anche se può essere impiegato anche come Centro, però per ricoprire quest'ultima posizione nella Lega statunitense dovrebbe mettere su un pò di massa fisica. In possesso di percentuali al tiro discrete, basti vedere quelle mantenute in Eurocup dove ha tirato con quasi il 60% da due e il 45% da tre, è un pericolo costante quando il play decide di giocare insieme a lui con dei pick & roll o dei pick & pop (occhio quando ha i piedi dietro l'arco). Dall'altra parte del campo, inoltre, si propone anche come discreto difensore, anche se sembra trovarsi a più agio nella difesa sul perimetro (quindi da ala grande) che su quella al centro dell'area, dove sente parecchio la mancanza di quei kili in più; nonostante ciò, occhio alla sua abilità nelle stoppate, infatti ha scritto il suo nome nella storia dell'Europeo U18 con 6.6 "blocks" su quaranta minuti. Anche per lui, come per il coetaneo Hezonja, vale il discorso per la questione anagrafica, nonostante ciò sembra molto più pronto rispetto al croato, in virtù anche del lavoro svolto nella scorsa estate in ottica draft (poi non andato a buon fine). Su di lui c'è il forte interessamento dei New York Knicks, che potrebbero puntare su di lui per la ricostruzione di una squadra competitiva; ma questo lo sapremo solo il 25 Giugno, quando scopriremo se Adam Silver pronuncierà il suo nome.
Insomma due talenti niente male e che in Europa hanno già dimostrato ampiamente il proprio valore; adesso sembra essere arrivato il momento di fare il grande passo, ma una domanda rimane sempre lecita: "saranno all'altezza"?