Un'altra stagione cestistica americana è andata in archivio, premiando i Golden State Warriors col secondo anello della loro storia. Troppo in forma e troppo organizzata la squadra di Kerr per esser sconfitta da qualsiasi roster della NBA. Anche i super - favoriti e super - quotati Cavaliers di Lebron James si sono dovuti arrendere.
Ma queste non sono state le sole due squadre protagoniste di quest'annata ed allora andiamo a vedere le sorprese, le delusioni e le conferme di questa NBA 2014/15.
ATLANTA HAWKS 8 Stagione a dir poco straordinaria per gli uomini di Budenholzer che dopo aver chiuso in vetta alla Eastern Conference, si confermano anche nella post - season dove vengono battuti in finale dai Cavaliers. Il risultato raggiunto dagli Hawks quest'anno non è stato frutto della casualità ma di un lavoro fatto in maniera scrupolosa e costante e che ha portato la formazione ad essere completa in ogni ruolo e adattabile ad ogni fase di gioco e ad ogni avversario. Il tutto coordinato da un allenatore superbo, che ha saputo valorizzare un roster di buonissimo livello. La capacità del team di mettere in difficoltà chiunque e di esprimere il proprio gioco su ogni parquet non è di certo passata inosservata, ma ora è il momento che la franchigia della Georgia faccia quell'ulteriore passettino per poter essere ancora più competitiva.
BOSTON CELTICS 7 Cultura del lavoro, programmazione, valorizzazione dei giovani: questi gli incipit che stanno alla base della bellissima annata disputata dai Celtics. Nessuno poteva immaginarsi una qualificazione ai play - off ed invece la squadra di coach Stevens ha sorpreso tutti per organizzazione e qualità. Ovviamente nella post - season l'avventura non è durata molto dato che si sono trovati di fronte al primo turno i Cavaliers, ma per la franchigia del Massachusetts è esperienza in più guadagnata, e che potrà essere utile per il futuro. Infatti l'imperativo in casa Boston è: crescita.
BROOKLYN NETS 6 Sufficienza raggiunta grazie alla qualificazione ottenuta ai play - off ma la stagione dei Nets è da considerarsi negativa. Ancora una volta da parte del GM Billy King non c'è stata chiarezza, nè nella costruzione del roster, nè sugli obiettivi. Lionel Hollins, dall'alto della sua esperienza, ha provato a metterci una pezza ma per le prossime stagioni la proprietà dovrà indicare precisamente i risultati da raggiungere, in modo da poter poi facilitare il lavoro dello staff tecnico.
CHARLOTTE HORNETS 5,5 Nella pre - season tutti gli addetti ai lavori l'avevano posta come tra le protagoniste ai play - off, ed invece la franchigia del North Carolina non si è nemmeno qualificata per la post - season. Si respira una profonda delusione in quel di Charlotte soprattutto da parte del proprietario, Michael Jordan, che sembra ora voglia rivoluzionare l'intero staff tecnico. In effetti coach Clifford i suoi errori li ha commessi, ma il solo Kemba Walker non può caricarsi la squadra sulle spalle e portarla il più lontano possibile. Il GM Rich Cho, in estate, dovrà porvi rimedio, trovando dei buoni ausiliari alla stella degli Hornets. Una prima mossa è già stata fatta con la cessione di Lance Stephenson ai Los Angeles Clippers.
CHICAGO BULLS 6,5 L'ultima di Tom Thibodeau sulla panchina dei Bulls s'immaginava sarebbe stata un pò più serena di quanto non lo sia stata. Un addio preannunciato prima del finire della stagione e che ha conseguenzialmente portato a spaccature nello spogliatoio, che si sono riversate sul parquet. Fino a quel momento l'annata di Chicago era molto positiva, ma nelle semifinali con i Cavaliers i Bulls hanno perso il senso dell'orientamento e sono stati bruscamente eliminati. Ora nella franchigia dell'Illinois comincia una nuova era con coach Hoiberg, il quale potrà ripartire da un roster dal sicuro affidamento, ma che dovrà essere obbligatoriamente rinforzato per poter nuovamente ambire a grandi traguardi.
CLEVELAND CAVALIERS 9 Fino a gara-3 delle NBA Finals il voto è stato 10, poi un calo psico - fisico ha considerevolmente abbassato la valutazione sull'annata disputata da James&Co. Non è facile ricevere pressioni per quasi 9 mesi consecutivi e pensare unicamente a giocare e migliorarsi. I Cavaliers, ci hanno provato con tutte le loro forze a soddisfare le aspettative di tutti ma non ci sono riusciti. Hanno dato tutto quello che potevano. James ha disputato una stagione straordinaria, ben coadiuvato da Love e Irving. Proprio gli ultimi due sono al centro dei continui dibattiti relativi al fatto che la loro assenza ha pregiudicato la conquista del titolo. In realtà se si va a notare nel dettaglio, senza Kevin e Kyrie, la franchigia si è espressa meglio. Infatti tutto il gioco si è concentrato intorno al n.23 che ha potuto così giocare come voleva. Merito di questo importante risultato va anche a coach Blatt, costantemente ed ingiustamente criticato. L'ex allenatore del Maccabi, al suo primo anno NBA, ha fatto veramente i miracoli. Come si suol dire ha ricevuto un "battesimo di fuoco" con la nomina a head coach della franchigia dell'Ohio. Una squadra piena di campioni non è semplice da allenare e mettere insieme. Lo spirito di squadra e di sacrificio non scatta automaticamente ma va instaurato. E' un processo chimico che Blatt ha iniziato a Ottobre e piano piano ne ha visto i risultati. Per il futuro è tutto un'incognita ma di sicuro si ripartirà da James e quindi con un altro progetto vincente.
DALLAS MAVERICKS 5,5 Tutti si aspettavano di più dai Mavericks, visto anche lo starting - five di quest'anno ma la franchigia del Texas si è sciolta come neve al sole dinanzi ai cugini di Houston. L'obiettivo minimo è stato centrato, cioè la qualificazione alla post - season, ma il grande traguardo che si doveva raggiungere era la finale. Dall'estate si ricomincerà con un nuovo progetto, dopodichè si stabiliranno i risultati da conseguire nella prossima annata.
DENVER NUGGETS 5 Altra stagione deludente per i Nuggets che hanno intrapreso una parabola discendente. Anche quest'anno fuori dalla zona play - off ed ora l'imperativo è ripartire, come ha dichiarato il nostro Danilo Gallinari. Intanto è stato nominato il nuovo coach che è l'ex Kings Michael Malone.
DETROIT PISTONS 5,5 A Detroit hanno voglia di respirare nuovamente i grandi palcoscenici e con coach Van Gundy si è iniziata a costruire una squadra che soddisfi tutte le sue esigenze. L'obiettivo non è solo tornare a disputare la post - season ma esserne protagonisti.
GOLDEN STATE WARRIORS 10 Se esistesse un numero che rappresentasse la perfezione gli assegneremmo quello, noi su una scala da 1 a 10 lo identifichiamo col massimo. Una squadra stellare, col gioco più bello al mondo. Un coach, Steve Kerr, che non ha fatto altro che perfezionare una macchina già ben oliata. Stephen Curry, Andre Iguodala, Klay Thompson, i principali attori di questo miracolo sportivo ma non vanno assolutamente dimenticati i cosiddetti "gregari", che in questa squadra sono fondamentali. Rapidità, imprevedibilità, tenacia, aggressività, tecnica: questo team riesce ad abbinare alla perfezione quantità e qualità come nessun altro. Hanno disintegrato qualsiasi avversario e hanno stravinto meritatamente. L'interrogativo che si pongono tutti è: questo exploit può essere ripetibile o no? Ai posteri l'ardua sentenza.
HOUSTON ROCKETS 7,5 Negli occhi di tutti c'è la rimonta in semifinale contro i Los Angeles Clippers, ma quella per i Rockets è stata solo la ciliegina su una torta che si è andata a comporre giorno dopo giorno. Una squadra costruita sul talento di James Harden ma che ha nel collettivo il suo punto di forza. Gran merito va a coach McHale che ha sempre creduto nelle possibilità del suo team, soprattutto dopo gara-4 della serie con i Clippers. Nelle Western Conference Finals nulla hanno potuto contro gli imbattibili Warriors, ma resta una stagione solo da applaudire dai tifosi di Houston. L'obiettivo dell'anno prossimo è migliorare quanto fatto quest'anno, difficile ma non impossibile.
INDIANA PACERS 5,5 Coach Vogel in questi anni, è stato ribattezzato come il "Mago" in quanto riusciva nello stesso tempo a fermare i Miami Heat e la straripante forza di James, ma quest'anno senza il suo giocatore principe Paul George, non ha potuto portare la squadra ad alti livelli. Di sicuro dall'anno prossimo i Pacers torneranno ad essere protagonisti, alzando così la competitività della Eastern Conference.
LOS ANGELES CLIPPERS 5 Sembrava andare tutto secondo i piani in casa Clippers prima del black - out nella semifinale contro i Rockets. Ancora oggi si cercano i motivi. La franchigia californiana era ad un passo da una finale spettacolare con i Warriors ed invece Paul e soci si sono dovuti arrendere alla stanchezza. Il 5 è dovuto al fatto che l'obiettivo prefissato era vincere la Western Conference ed invece così non è stato. La stagione non è assolutamente da buttare, anzi va sottolineata l'"impresa" contro gli Spurs al primo turno. Forse proprio quella vittoria in gara-7 ha fatto credere a tutto il popolo losangelino di avere l'anello in pugno. L'anno prossimo si ripartirà con stesso obiettivo e stesso roster, ma stavolta non ci saranno giustificazioni in caso di fallimento.
LOS ANGELES LAKERS 4 Avere Kobe Bryant e non averlo fa una bella differenza. Ma i problemi dei giallo - viola non sono da ricercare solo negli infortuni del "Black Mamba". Il GM Mitch Kupchak, da questa stagione, ha finalmente capito che si è chiusa un era e bisogna aprirne una nuova. Ecco perchè si è costruito un roster molto giovane che coach Scott dovrà far crescere, grazie anche alla figura di Bryant. Non è più il momento di piangersi addosso ma di lavorare e tornare ad essere competitivi come in passato.
MEMPHIS GRIZZLIES 7 Quasi nessuno si è reso conto della grande stagione portata in porto dalla franchigia del Tennessee. Tra il silenzio generale i Grizzlies, come ogni anno, si sono dimostrati una squadra dura da battere in quanto ben organizzata sia in fase difensiva che offensiva. Gli manca un giocatore capace di fare la differenza, nonostante la presenza in roster di Marc Gasol, Zach Randolph e Vince Carter. E' un team, che si è sempre contraddistinto per la sua compattezza, merito anche del lavoro di coach David Joerger. L'obiettivo quest'anno era fare bene e stupire sia nella regular che nella post - season. Eliminati in semifinale dai Warriors, hanno mostrato che anche in futuro loro ci saranno.
MIAMI HEAT 4 Voto da assegnare unicamente a Pat Riley, colpevole di non essersi reso conto che a Miami vi era bisogno di una rifondazione generale. Si è provato a mettere qualche toppa con Deng prima e Dragic poi, ma il solo che ha provato a tenere su le sorti della franchigia della Florida è Dwayne Wade. Quest'estate servirà per riflettere su tutti gli errori commessi quest'anno e ripartire dalla prossima annata con un roster definito, sul quale coach Spoelstra possa lavorare nella maniera migliore possibile.
MILWAUKEE BUCKS 6,5 Nel Wisconsin l'accoppiata Hammond - Kidd ha funzionato. Squadra giovane e affamata che l'ex coach dei Nets ha saputo valorizzare al massimo. Peccato che al primo turno i Bucks abbiano dovuto affrontare i Bulls, altrimenti il loro cammino sarebbe stato più lungo. La cosa certa è che per i prossimi anni, Milwaukee è al sicuro, Antetokounmpo e Middleton ne sono la garanzia.
MINNESOTA TIMBERWOLVES 6 Nel Minnesota è iniziato l'anno 0, quello in cui si comincia a seminare sperando di ricavarne buoni frutti nel giro di 2-3 anni. Tante prime scelte nel roster di coach Saunders ed ora è suo compito farle rendere al meglio.
NEW ORLEANS PELICANS 6,5 Caricare un giovane come Anthony Davis di troppe responsabilità è un errore che la franchigia della Louisiana non si può permettere. La stagione è stata positiva, grazie alla conquista dell'ultimo posto utile per i play - off. Lì si sono trovati ad affrontare i Warriors e nonostante lo spettacolare duello tra Curry e Davis, non c'è stata partita. Ciò che deve fare New Orleans è accumulare esperienza, data l'età media del suo roster. Negli anni a venire saranno protagonisti di una crescita importante, grazie anche all'avvento di coach Gentry.
NEW YORK KNICKS 4,5 La parabola dei Knicks è sempre più discendente. Phil Jackson ha voluto mettere un freno a questa inesorabile caduta e ha deciso che dall'anno prossimo si ricomincia a scalare posizioni di classifica. Si ripartirà da giovani di qualità e futuribili. Il coach molto probabilmente sarà ancora Fisher e sarà suo dovere trovare le idee tattiche giuste per riportare New York dove merita.
OKLAHOMA CITY THUNDER 5 La sfortuna si è abbattuta in Oklahoma. Una squadra, sorretta dalle giocate dei due campioni Westbrook e Durant e che in un colpo solo li perde entrambi, non può che soffrirne l'assenza. Molte volte si è imputato al GM Sam Presti la mancanza nel roster di giocatori pronti a sostituire le due stelle del team e proprio in questa stagione questo difetto si è mostrato per intero. Ora si riparte con un nuovo allenatore, Billy Donovan, ed una panchina più profonda in modo da poter lottare l'anno prossimo per l'anello.
ORLANDO MAGIC 5 I Magic stanno tornando: questo è il messaggio inviato dalla franchigia della Florida alle contendenti. Anche se i play - off non sono stati raggiunti, la squadra ha ben impressionato per tutto l'arco della regular - season, mettendo in mostra giovani molto interessanti, come Oladipo e Vucevic. Il GM Rob Henningan ha ingaggiato il coach Scott Skiles per risalire più velocemente la classifica.
PHILADELPHIA 76ERS Pazienza, è questo ciò che chiedono Hinkie e Brown ai fans. La franchigia della Pennsylvania è una delle più giovani della Lega, e solo il lavoro, unito all'esperienza, potranno far si che i 76ers possano in un tempo non troppo lontano tornare ad essere altamente competitivi.
PHOENIX SUNS 5,5 L'obiettivo che si erano posti coach Jeff Hornacek ed il GM Ryan McDonough non era certo quello di rimanere fuori dalla post - season. Ci hanno provato ma quando la stagione è entrata nella fase calante han dovuto cedere tutti i pezzi migliori, come i cugini Dragic, e costruire la squadra dalle fondamenta. Ovviamente anche per le prossime annate si punterà a far bene nella post - season, in attesa di pescare il roster giusto per provare l'exploit.
PORTLAND TRAIL BLAZERS 6 Trascinati dal trio Lillard - Batum - Aldridge i Blazers si sono qualificati alla post - season, ma una volta arrivati lì hanno smesso di giocare, venendo così eliminati dai Rockets. Non è un segnale d'allarme in casa Portland, ma di sicuro per il futuro si dovrà migliorare.
SACRAMENTO KINGS 6 A Sacramento possono cominciare i divertimenti. La squadra cresce anno dopo anno. Coach George Karl ha posto al centro del suo progetto tecnico DeMarcus Cousins, senza ovviamente dimenticare l'apporto di Rudy Gay. L'anno prossimo forse la ritroveremo ai play - off e a quel punto ogni risultato che verrà sarà ben accettato dalla dirigenza californiana.
SAN ANTONIO SPURS 5,5 Le opzioni in casa San Antonio sono 2: 1) se Ginobili e Duncan decideranno di continuare, allora ancora una volta dovremo inserire gli Spurs tra i candidati al titolo; 2) se invece i due senatori della squadra decideranno di smettere allora si darà vita ad un nuovo progetto basato su giovani già validi e con esperienza. Popovich può contare su tre giocatori fondamentali: Parker, Leonard e Belinelli. L'imperativo per l'anno venturo, se si verifica la prima opzione, è riscattare questa stagione conclusasi in gara-7 con i Clippers, al primo turno della post - season.
TORONTO RAPTORS 5 Dopo la stagione 2013/14, sembrava che questa dovesse essere l'annata in cui i Raptors si sarebbero consacrati ad altissimi livelli. Di certo non si parlava di anello ma di vincere le Eastern Conference Finals si. A questo punto tutto viene messo in discussione, in primis coach Casey. De Rozan e Lowry non bastano, Toronto ha bisogno di un roster all'altezza per poter puntare ad un certo tipo di traguardi. Uscire al primo turno di play - off contro i Wizards è stata avvertita da tutti come una delusione. Ora tutto il Canada chiede alla franchigia di raggiungere per l'anno prossimo l'obiettivo posto per questa stagione, ed in futuro ambire ad un qualcosa in più.
UTAH JAZZ 5,5 Il lavoro di coach Snyder comincia a farsi vedere. Gordon Hayward anno dopo anno migliora il suo gioco, sia dall'arco che da sotto al canestro, ma non è adeguatamente aiutato dai compagni. L'obiettivo per la prossima stagione NBA è entrare ai play - off, ma per fare ciò il GM Dennis Lindsey dovrà rafforzare il roster con altri elementi di qualità.
WASHINGTON WIZARDS 7,5 Annata più che positiva per la squadra della Capitale. Ottima regular - season, ed altrettanto buona post - season, terminata con l'eliminazione in semifinale contro gli Atlanta Hawks. Lo starting - five dei Wizards è di livello ma ciò che manca è la panchina e se il GM Ernie Grunfeld riuscirà a trovare i pezzi giusti per completare la squadra, allora i capitolini potranno ambire ad alti traguardi sia nelle Eastern Conference Finals che nelle NBA Finals.