"Steph è Steph," coach Steve Kerr commenta così la prestazione storica di Stephen Curry che tira fuori dal cilindro 40 punti di ammaliante bellezza e sotterra i malcapitati Houston Rockets. Il numero 30 dei Warriors spara dalla linea dei tre punti come meglio sa fare e chiude con 7 su 9. A dare man forte ci pensano Klay Thompson e Draymond Green che aggiungono 17 punti a testa.
"Ha avuto una stagione brillante," continua coach Kerr. "Il suo tiro è difficile da descrivere, non penso che abbiamo mai visto nessuno tirare la palla in quel modo."
Golden State si porta sul 3-0 con questa larga vittoria di ben 35 punti. Ora la franchigia è a un passo dalla seconda finale della sua storia dopo aver vinto il titolo nel 1975. Gara-4 si giocherà Lunedì notte ancora al Toyota Center di Houston.
"Capiamo che è un momento speciale, ci stiamo impegnando al massimo e lo sforzo è rivolto al raggiungimento di un traguardo storico," dice Curry. "Quindi è difficile lasciare da parte le emozioni."
I Rockets cadono davanti al loro pubblico , James Harden gioca una partita molto sottotono con 17 punti e 10 su 11 ai liberi. E' la prima volta che Harden non raggiunge almeno i 20 punti in questa postseason, il "barba" non è decisamente in serata e sbaglia tiri che normalmente sarebbero una passeggiata per lui. Dwight Howard ,che ha giocato nonostante il dolore al ginocchio, segna 14 punti con 14 rimbalzi catturati. Houston ora deve cercare la rimonta perfetta, dopo aver recuperato la serie contro i Clippers sul 3-1.
Il momento chiave della partita è la fine del primo tempo, dove i padroni di casa sono avanti di 25 lunghezze. Nel terzo quarto Houston prova una timida rimonta con un parziale di 13-6 ma Curry riprende a martellare con 5 punti di fila e una tripla sotto pressione riportando a +25 i suoi sul 75-50. Il quarto periodo è un monologo del numero 30, che diventa il primo giocatore NBA della storia a segnare più di cinque triple per 5 gare consecutive in postseason.
Ora a Golden State serve un ultimo sforzo che staccare il biglietto delle Finals e riscrivere la storia e Stephen Curry ha tra le mani la penna per farlo.