Nell'ultimo atto della Eurolega è il Real Madrid a trionfare e a portarsi a casa la Coppa dopo il successo del lontano 1995, dove, destino vuole, la vittima in finale fu sempre l'Olympiacos; decisivi i 16 punti di Jaycee Carroll, autore di 16 punti con 4/5 su tre.
La finalissima inizia subito sotto il segno dell'equilibrio, infatti il Real si presenta con una schiacciata in tap-in di Rudy Fernandez, mentre i Greci, per nulla intimoriti, rispondono presente con 4 punti fondamentali di Matt Lojeski. Inoltre, sin dai primi minuti, si capisce immediatamente che uno degli elementi chiave per raggiungere il successo saranno le rotazioni difensive e la difesa da dietro l'arco, dove comincia il duello a distanza tra Jaycee Carroll (da segnalare una bella tripla in uscita dal blocco) e Matt Lojeski, che dimostra di avere la mano caldissima con 10 punti in soli sette minuti di gioco. Nei minuti finali le difese cominciano a salire d'intensità e i due attacchi cominciano a stentare, ed allora arriva il momento di Sergio Llull (6 punti) che punisce la difesa avversaria per lo spazio concessogli con una delle sue triple; nonostante ciò, va segnalata anche l'ottima giocata di Andres Nocioni che calamita su di sé l'attenzione di tutta la difesa e permette al compagno di squadra di crearsi lo spazio per il tiro. Ma nell'ultimo possesso della prima frazione l'Olympiacos riesce a trovare nuovamente la via del canestro con Petway, che fissa il punteggio sul 15-19 parziale.
Nel secondo quarto il copione non cambia, infatti le difese la fanno da padrone e la sfida continua ad essere equilibrata; ad aprire le danze è una bella schiacciata dell'ex Siena Othello Hunter, in seguito alla quale, però, si assiste ad un ottimo break del Real che si riporta in avanti grazie al talento di Jonas Maciulis (9 punti), autore di 6 punti in un amen. A dare continuità a questo ottimo parziale ci pensano Andres Nocioni dalla linea della carità e Rudy Fernandez (4 punti), mentre dall'altra parte uno scatenato Othello Hunter (6 punti) continua a mantenere a galla i Greci, ancora alla ricerca dell'apporto di Spanoulis. Ma prima della fine del quarto il "Palacios de Los Deportes" si scalda ulteriormente quando K.C. Rivers firma il "triplazo" del 35-28 e manda i "Blancos" negli spogliatoi con un vantaggio di ben 7 punti.
Dopo la pausa lunga, il Real scende in campo con la volontà di chiudere immediatamente la partita aumentando considerevolmente il vantaggio e cercando di prendere di sorpresa i Greci. A lanciare il tentativo ci provano Rudy Fernandez (7 punti) e Sergio Llull, ma dall'altra parte i biancorossi sono molto bravi nel velocizzare il gioco ed a prendere in controtempo i "Blancos", i quali vengono subito puniti dal duo Lojeski-Printezis, con quest'ultimo che firma il canestro del sorpasso sul 40-41 intorno alla metà del periodo. Ma proprio nel momento più buio della squadra di casa, ecco che arriva il momento del grande Jaycee Carroll (14 punti), il quale decide di mettersi l'attacco della sua squadra sulle sue spalle e di cominciare a bombardare il canestro avversario: risultato? 11 punti in pochi minuti ed Olympiacos che scivola di nuovo a 7 punti di svantaggio. Temendo le mani caldissime di Carroll, Sfairopoulos chiama immediatamente time-out per spiegare ai suoi come disporsi prima della sirena di fine terzo quarto, ma alla fine il massimo che riesce ad ottenere è un viaggio dalla lunetta di Sloukas (7 punti), che annulla il canestro precedente del "Chacho" Rodriguez (primi due punti) e fissa il punteggio sul 53-46.
Ad inizio dell'ultimo atto della stagione europea per club, l'Olympiakos comincia immediatamente con una bella schiacciata di Hunter, ma a placare gli animi della tifoseria biancorossa ci pensa il duo Rodriguez-Slaughter che respinge il primo assalto dei greci. Nonostante ciò l'Oly non molla un centimentro e si riporta nuovamente sotto con i canestri di Lojeski e Sloukas (trascinatori in mancanza di Spanoulis), che portano i biancorossi sotto la doppia cifra di svantaggio in vista degli ultimi cinque minuti di fuoco. Arrivati nella zona calda i palloni cominciano a pesare qualche tonnellata e infatti gli attacchi cominciano ad avere qualche problema nel trovare il fondo della retina; ma le mani non tremano ad un certo Andres Nocioni (F4 da ricordare per lui), che mette subito la tripla della doppia cifra di vantaggio e che costringe Sfairopoulos a chiamare immediatamente time-out. Ma la pausa non porta l'effetto sperato, infatti Spanoulis (3 punti con 1/5 dal campo) continua ad apparire sempre spento ed il Real non si fa certo scappare l'occasione di allungare e toccare ben 16 punti di vantaggio grazie alla freddezza dalla linea della carità di Ayon, Llull (12 punti) e Sergio Rodriguez (11 punti). Ed è proprio il Chacho a chiuderla nel finale con due canestri pesantissimi, che fissano il punteggio sul 78-59 e regalano l'Eurolega al Real Madrid, dopo ben 20 anni di astinenza.
Una partita molto equilibrata per più di tre quarti e mezzo, anche se nel finale il Real ha decisamente meritato la vittoria, arrivata grazie all'immenso talento di Jaycee Carroll (fondamentale nel momento più buio dei "Blancos") e la cinicità del "Chacho" Rodriguez, decisivo negli ultimi minuti. Dall'altra parte, invece, discreta prova dell'Olympiacos, che però ha pagato a caro prezzo l'assenza (non giustificata) del condottiero Spanoulis, evidentemente non arrivato in forma all'appuntamento più importante della stagione.