Continua il nostro percorso di avvicinamento alle Final 4 di Eurolega, infatti dopo aver analizzato ieri i padroni di casa del Real Madrid, oggi è il turno dei Greci dell'Olympiacos dell'eterno Vassilis Spanoulis.
PERCORSO- Il percorso del team greco non è stato dominante come quello del Real, ma si è concluso con dei playoff spettacolari. Tutto facile nella prima fase per la squadra biancorossa, che ha conquistato il primo posto senza grandi difficoltà e con un record di 8-2; le uniche due sconfitte sono arrivate sul parquet del Laboral Kutxa (sfida persa 89-70 nonostante i 29 punti di Spanoulis) e su quello dei turchi del Galatasaray all'ultima giornata (ormai a qualificazione ottenuta) con il punteggio di 79-74. Più sofferta, invece, la qualificazione per i playoff, infatti nel girone delle Top 16, la squadra allenata da Giannis Sfairopoulos sono arrivati terzi con un record di 10-4 e dietro al CSKA Mosca e al Fenerbahce (entrambe nelle F4). Un cammino abbastanza altalenante e che ha visto la truppa greca partire molto bene per poi calare alla distanza: infatti dopo un bell'inizio di 8 vittorie su 9 partite (unico scivolone sul parquet dell'Efes), Spanoulis & co si sono lasciati andare nel finale con tre sconfitte nella seconda parte. Nell'ordine arriva la sconfitta casalinga contro il Fenerbahce (vittorioso 64-73) e le due esterne sul parquet del Laboral Kutxa (che si ripete dopo la prima fase) e CSKA Mosca (76-70). Ai Playoff, al cospetto dei greci si presenta il Barcellona (reduce dal secondo posto della fase precedente), ma nonostante cià gli uomini di Sfairopoulos si sbarazzano dei blaugrana con un secco 3-1, dove l'immagine simbolo della qualificazione conquistata sarà per sempre il grande buzzer-beater di Printezis in gara 4.
STILE DI GIOCO- La squadra greca sembra essere immortale, infatti ogni anno viene data come sfavorita e ogni anno puntualmente si presenta alle F4. Infatti negli ultimi 4 anni si è presentata per 3 volte all'atto finale della competizione, riuscendo a centrare il bersaglio grosso nel 2012 e nel 2013, ai danni di Cska Mosca e Real Madrid. Al momento la formazione greca gode di un ottimo stato di salute, basti solo pensare alla serie con Barcellona, dove la squadra greca è stata in grado di rimontare l'iniziale svantaggio e di chiudere i conti in gara 4 con la perla finale del solito Printezis (uomo destinato ad entrare nella storia del basket per i suoi buzzer-beater). Il roster è un mix tra esperienza, atletismo e grande esperienza, elementi che rendono l'Olympiacos una vera mina vagante di queste F4, dove tutta la tifoseria biancorossa (e non solo) spera di rivivere le emozioni del biennio 2012-2013. Senza dubbio a capo della banda greca c'è l'eterno Vassilis Spanoulis (ormai sono finiti gli aggettivi per definire un giocatore cotanto meraviglioso), che alla tenera età di 32 anni non solo continua ad insegnare basket ad alti livelli, ma continua ad essere maledettamente decisivo. Un altro su cui fare sicuro affidamento è Giorgos Printezis, uomo simbolo della franchigia biancorossa, che concede alle sue mani glaciali i palloni più bollenti, insomma "quando il gioco si fa duro, Printezis comincia a giocare). Come detto precedentemente, la squadra di Sfairopoulos è una macchina ben oliata, che sotto le plance può contare su dei "pezzi grossi" invidiabili come Hunter e Dunston (capaci di fermare un certo Ante Tomic) e su un giocatore duttile come Printezis, mentre nel back-court ci sarà l'esperienza di Spanoulis, la mano rovente di Lojeski e l'imprevedibilità di Lafayette.
Insomma anche per questa edizione i biancorossi si presentano come la quarta (scomoda) sorella, ma attenzione a dare per spacciati i greci, infatti la storia ci ha insegnato come questa squadra sappia ribaltare i pronostici con disarmante facilità. Perciò, parafrasando il celebre Federico Buffa, lo slogan giusto per le final 4 degli uomini di Sfairopoulos è "Do you believe in miracles?"