Se vi è mai capitato in questa stagione di seguire una partita dei Bulls tramite il loro profilo Twitter, avrete sicuramente notato che ad ogni tripla del #44 il suo nome muti simpaticamente da “Nikola” a “Threekola”, data la sua ormai appurata attitudine alle bombe dal perimetro: il 44 in questione altro non è che Nikola Mirotic, ala grande al primo anno di NBA dopo gloriosi anni con la casacca del Real Madrid.
La prima stagione NBA della matricola europea più pagata della storia (poco più di 5 milioni di dollari annui) è stata caratterizzata da un periodo iniziale fatto da comprensibili alti e bassi e da qualche acciacco che hanno influito sulle sue prestazioni: il salto dal campionato spagnolo alla Lega cestistica americana non è un gioco da ragazzi, soprattutto se inizialmente tutti gli occhi, o quasi, degli esperti fossero per l’altro rookie Doug McDermott, prodotto di Creighton University ed 11° chiamata del Draft 2014.
Ma se l’andamento di Mirotic in questi mesi è andato di pari passo con quello di Chicago (benino all’inizio, molto meno bene nel momento di flessione dei Bulls prima dell’ASG) in queste ultime settimane le quotazioni dello spagnolo solo volate alle stelle: i numerosi infortuni, tra qui quelli di Rose, Butler, Gibson e dello stesso McDermott, hanno concesso all'ala grande un maggiore minutaggio, ripagato ottimamente con prove sempre più convincenti, tanto che in queste ultime uscite Nikola sembra essersi addirittura preso sulle spalle la squadra con ottimi numeri personali. Dopo la fondamentale vittoria di questa notte contro Toronto (dove ha messo a referto 29 punti ed 11 rimbalzi), Mirotic viaggia ad una media di 9.5 ppg, 5.0 rpg, 1.1 apg. A conferma di quello appena detto, Marzo è stato il mese della sua definitiva esplosione: 21.5 punti a partita e 8.5 rimbalzi in 32 minuti concessi di media.
Proprio questi numeri hanno fatto attirare su di lui l’attenzione degli addetti ai lavori e, come accennato ad inizio pezzo, qualcuno si è spinto anche in paragoni impegnativi con grandi giocatori del passato.
“Mirotic in the new Waiter”? E’ questa la domanda/provocazione che circola nell’ambiente NBA. Il Waiter in questione, ovviamente, altro non è che il “Cameriere” che negli anni ’90 ha vinto con i Bulls tutto quello che c’era da vincere: Toni Kukoc.
Ciò che accomuna Mirotic a Kukoc non è solo il loro luogo di origine, la zona dei balcani, ma anche molto altro: stessa propensione al rimbalzo, stessa attitudine al tiro da tre, entrambe capaci di ottime penetrazioni e di un’utile visione di gioco. Sia Nikola che Toni sono dunque all-around fondamentali per l’economia di gioco della squadra.
A dar man forte a questa teoria vengono in aiuto anche le statistiche. Nella sua prima stagione in maglia Bulls (stagione 1993-1994), “the croatian sensation” ha chiuso con 10.9 punti e 4.0 rimbalzi di media in 24.1 minuti, statistiche che somigliano molto ai 9.5 ppg e 5.0 rpg di Mirotic.
I Chicago Bulls in quest momento si stanno avviando pian piano verso la post season.
La stagione non è stata fin'ora all'altezza delle aspettative, ma i tifosi dell'Illinois possono dormire sogni tranquilli: ai play-off, insieme al ritorno delle stelle ferme ai box, i Bulls potranno contare anche sulla stella di Podgorica.
Mirotic, un nuovo cameriere nella Windy City.