Lo aveva anticipato Frank Isola del New York Daily News, lo ha confermato egli stesso oggi col conforto pressochè contemporaneo di Ken Berger di CBS Sports ed Adrian Wojnarowski di Yahoo!Sports: Carmelo Anthony sarà ancora un giocatore dei New York Knicks. Non ci sono più dubbi. L'ultimo dei tre esimi reporter citati si sbilancia anche sulle cifre, ancora piuttosto incerte: Melo dovrebbe accettare, come da auspicio/richiesta/provocazione del suo nuovo team president Phil Jackson, un importo leggermente inferiore ai 129 milioni di dollari per i prossimi 5 anni corrispondenti al massimo salariale.
Se ancora qualcuno osasse avanzare qualche interrogativo, a rispondergli intuitivamente sarebbero le mosse di mercato già concretizzate dalle (ormai ex) pretendenti: i Chicago Bulls hanno ingaggiato Pau Gasol, come annunciato dal centro spagnolo sul proprio account twitter;
It hasn't been easy. After meditating it a lot I've chosen to play with the Chicago Bulls. Looking forward to this new chapter of my career
— Pau Gasol (@paugasol) 12 Luglio 2014
gli Houston Rockets hanno riportato in Texas l'ala piccola Trevor Ariza, che proprio in serata ha dato assenso ad una proposta quadriennale decrescente pari a 32 milioni di dollari complessivi; i Dallas Mavericks già nella notte di giovedì avevano trovato l'accordo con Chandler Parsons, Restricted Costless Agent proprio dei Rockets, ai quali è stata prontamente inviata la offer sheet dopo oltre mezza giornata spesa in tentativi vani di sign-and-trade; i Los Angeles Lakers, infine, hanno assorbito il contratto di Jeremy Lin (nuovamente da Houston) e hanno rinnovato il proprio rapporto sia col sesto uomo Nick Young che col big man Jordan Hill - per Mike Bresnahan dell'LA Times, contratto quadriennale a 21.5 milioni di dollari per il primo e contratto biennale a 9 milioni di dollari l'anno con team option per il secondo. Di fatto, ciascuna delle altre potenziali destinazioni ha già investito lo spazio salariale precedentemente destinato a Carmelo Anthony, confermando plasticamente l'imminente rinnovo coi New York Knicks.
Se è vero che le franchigie texane da subito avevano rivolto le proprie attenzioni ad obiettivi alternativi, i Mavs su Chandler Parsons e i Rockets su Chris Bosh (rimasto infine ai Miami Heat), salvo quest'ultimi ripiegare rapidamente sul cavallo di ritorno Trevor Ariza (già a Houston nella stagione 2009/2010), i Los Angeles Lakers ed i Chicago Bulls sembravano essere ancora pienamente in lizza nonostante le perplessità manifestate sin da subito soprattutto nella Windy City. Nella giornata di ieri, però, dev'essersi verificato un passaggio decisivo: i primi hanno sostanzialmente esaurito il proprio spazio salariale con riconferme orientate ad una stagione di transizione, mentre i secondi hanno intensificato il lungo corteggiamento di Pau Gasol, superando nettamente la concorrenza agguerrita dei San Antonio Spurs (dei quali si era esposto in prima persona persino Tony Parker) e soprattutto degli Oklahoma City Thunder, che avevano addirittura inviato le stelle Kevin Durant e Russell Westbrook nella Città degli Angeli per parlare personalmente al 7 piedi iberico. Ancora non è chiaro se si concretizzerà una sign-and-trade in grado di garantirgli circa 10 milioni di dollari l'anno o dovrà accontentarsi dei circa 6.5 a disposizione sul monte-ingaggi dei Chicago Bulls, ma è certo che quest'ultimi costituiscono la sua personale Decision. In attesa di conoscere domani quella già nota di Carmelo Anthony.