La favola continua. I Washington Wizards eliminano malamente i Chicago Bulls per 4-1 e avanzano al secondo turno di playoffs. E’ stato il trionfo dell’organizzazione e della caparbietà che ha avuto la meglio su una difesa tenace ma non supportata a dovere dalla fase di attacco, e i 69 punti di ieri notte ne sono una chiara dimostrazione. L’alchimia creatasi fra i giovani e i veterani nelle file dei Wizards è stata letale per gli uomini di Thibodeau, affossati dai colpi di John Wall (24 punti per lui) e Nene (20 punti, 7 rimbalzi), vero fattore di questa serie, capace di estraniare dal gioco offensivo dei Bulls Joakim Noah, che anche stanotte ha concluso con solo 10 punti (ma 16 rimbalzi). A nulla sono serviti i 16 di Butler e Hinrich a evitare la sesta sconfitta casalinga consecutiva per i playoffs, costata l’accesso alle semifinali di conference. Per i Wizards si tratta del 3° passaggio del turno dagli anni ’70, che segue quello del 2005 avvenuto proprio contro i Chicago Bulls. 

La partita è di quelle a bassissimo punteggio con difese blindate, e si arriva all’intervallo sul 41 pari dopo che Washington ha provato subito l’allungo decisivo, arrivando anche sul +9 nella prima frazione. I Bulls nel secondo quarto però riescono a riagguantare la partita che però sfugge via dalle loro mani quando, nel corso del terzo quarto, segnano la miseria di 11 punti e permettono agli avversari di fuggir via. Nel quarto periodo Chicago tenta un’altra, insperata, rimonta, ma tutto si ferma quando Taj Gibson è costretto a uscire per infortunio, occorsogli mentre tentava la stoppata su un layup di John Wall. Gibson è stato infatti uno dei pochi Bulls sempre “in the zone” durante la serie, comportandosi sicuramente meglio di altri nel suo ruolo: Carlos Boozer ha deluso ancora ieri notte e la probabilità di essere amnistiato si fa sempre più vicina. I Bulls sono mancati sotto canestro nel quarto periodo, durante i momenti decisivi della partita: i rimbalzi offensivi hanno sorriso esclusivamente ai Wizards nell’ultimo periodo, per un computo totale di 49-43.

“Dispiace perché abbiamo lottato tutta la stagione, abbiamo lavorato molto e ci siamo sempre rialzati nonostante tutti i problemi”, ha poi commentato Gibson a fine partita, per poi aggiungere sul suo infortunio che “fa un po’ male, vedremo domani con i medici”. Di tutt’altro umore le interviste dei giocatori dei Wizards, con Bradley Beal pazzo di gioia: “Questo risultato testimonia quanto stiamo crescendo e quanto il nostro sviluppo avvenga in maniera continua, abbiamo giocato una grande pallacanestro e ora possiamo solo migliorare e vogliamo andare avanti ancora”. Joakim Noah, difensore dell’anno NBA, accetta la resa dei suoi e saluta così la sua miglior stagione in carriera: “Abbiamo lottato per tutto l’anno, sono orgoglioso della mia squadra, di questi ragazzi. Fa male uscire così”. 

Per i Bulls si conclude la seconda stagione incredibilmente sfortunata senza Derrick Rose:  Chicago era partita come possibile contender per poi perdere la propria superstar e veder ceduto un altro dei migliori giocatori, Loul Deng, nel corso di un tentato processo di tanking. Nonostante tutto si è arrivati a raccimolare 48 vittorie, e c’è da ricordare che nel 2014 nessuno ha vinto più dei Tori. Ma Washington, giostrata benissimo da coach Wittman, si è dimostrata semplicemente più forte, con più talento. Ora i Wizards aspettano la propria avversaria che uscirà dalla sfida tra Indiana Pacers e Atlanta Hawks, che vede gli Hawks in vantaggio per 3-2. E’ arrivato il primo upset di questi playoffs, perché non continuare a sognare?