E Mike Dunleavy risvegliò i Bulls. Quando tutto sembrava perduto, dal nulla è spuntato il #34 che a suon di triple (8 segnate, record di franchigia per Chicago) ha regalato la prima vittoria in post-season ai suoi. Coach Tom Thibodeau fa ruotare solo 8 giocatori e riacciuffa la serie grazie alla magica notte di Dunleavy, ma anche per merito di uno stoico Jimmy Butler (che dopo aver giocato tutti i minuti in gara2, rimane in campo per “soli” 41 minuti) autore di 15 punti, ma soprattutto della tripla che a 24 secondi dalla fine ha segnato indelebilmente il risultato, e di Taj Gibson, sempre più importante nel roster di Chicago, con i suoi 13 punti, 4 rimbalzi e 2 stoppate. Nelle fila di Washington è Bradley Beal che tenta in tutti i modi di far sì che i Bulls non scappino via nel punteggio, ma i suoi 25 punti non serviranno a nulla. Ne mette 23 anche John Wall, ma la partita scivola via dalle mani dei Wizards quando Nene si fa cacciare per aver messo le mani in faccia a Butler dopo un contatto involontario fra i due. E l’ “X-Factor” (così viene chiamato il brasiliano dal suo compagno Wall) lascia i suoi in un momento caldissimo, che costerà la partita. Nene sta tirando con il 65% in tutta la serie quando Noah è il suo marcatore. Ai Wizards sono mancati i suoi punti e la vittoria non è arrivata.

“Scommetto che vedeva il canestro grande come un oceano”, il commento laconico di Bradley Beal, che nell’intervista di fine primo tempo aveva promesso che Dunleavy non avrebbe più segnato nella seconda frazione. Non è andata così, e sebbene la guardia abbia segnato 13 dei sui 25 nel finale di partita, a nulla sono serviti i suoi canestri in confronto alle bombe di Dunleavy Jr, che dopo aver segnato solo 20 punti nelle prime due gare, è esploso. E’ stata una gara punto a punto, in bilico fino alla fine, anche se questa volta a sciupare il vantaggio accumulato all’inizio sono stati i padroni di casa, avanti anche di 9 lunghezze. Con le spalle al muro però esce la testa dura dei Bulls, che dopo l’espulsione di Nene si svegliano ed è soprattutto Butler -autore di soli 4 punti fino ad allora- a prendersi sulle spalle la squadra, con 11 punti e due triple, una allo scadere, di cui sopra. Con Chicago che sembra gestire bene gli ultimi possessi, ci pensa Tony Snell a riaprirla (per i Wizards): commette infatti un fallo sciocco su Wall e gli concede 3 tiri liberi che portano la squadra sul -2. Gibson è mandato in lunetta e fa 1/2, ma Ariza non controlla il rimbalzo sull’errore dell’ala di Chicago e il cronometro scorre inesorabile. 2-1, e domenica nel matinè i Bulls tenteranno una rimonta che - visto il talento a disposizione di coach Thibodeau- sembra veramente difficile. Mai dare per morta questa squadra però, perché può rinascere dalle proprie ceneri come neanche la miglior fenice (chiedere ai Nets per conferma).

“Ci siamo messi da soli in questa brutta situazione, ora dobbiamo uscirne come squadra”, le prime parole dell’eroe della serata, Mike Dunleavy, che rincara la dose: “Ora dobbiamo pensare solo a vincere domenica. La mia partita? Alcuni layup mi hanno messo subito ‘on fire’, poi il coach mi aveva invitato a prendermi più tiri in catch and shoot, per cui è venuto naturale. Sono contento, queste sono le partite in cui bisogna osare”. E alla fine il veterano ex Bucks (che è solo alla sua 12° partita di Playoffs in carriera) ha avuto ragione, segnando 21 punti in catch and shoot e tirando complessivamente 12/19.

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