A volte certe storie vengono premiate. E’ il caso della grinta di Joakim Noah, che noi vi abbiamo raccontato qui, e che nella notte si è aggiudicato il premio di Defensive Player Of The Year, il miglior difensore dell’anno dell’intera NBA, succedendo a Marc Gasol. E’ la prima volta che il premio va per due anni di fila ad un europeo, e Noah è il primo Bull ad aggiudicarsi il trofeo dai tempi di Michael Jordan (1987/88).
Il big man di Tom Thibodeau raggiunge questo titolo grazie ad un’energia sprigionata in campo che non ha eguali nella Lega, e capace di sfoderare una leadership pazzesca, riuscendo a portare una squadra orfana di Derrick Rose e Loul Deng dal tanking alla post-season. Si tratta del miglior anno di Joakim Noah anche dal punto di vista statistico: 11,3 rimbalzi, 1,2 recuperi e 1,5 stoppate registrano i tabellini in difesa, ma è nell’altro lato del campo che si notano i progressi fatti dal figlio di Yannick: 5,4 assist di media, numeri pazzeschi per un lungo, che simboleggiano la sua capacità di interpretare il gioco e la sua conoscenza in merito, che quest’anno ha spesso sbaragliato le difese avversarie.
Alla conferenza stampa di premiazione hanno partecipato anche Gar Forman e coach Thibodeau, vero fautore della svolta come giocatore di Noah. L'ex assistente di Doc Rivers è stato fondamentale nella maturazione cestistica del centro francese, e ora il binomio pare inscindibile. Dici intensità difensiva e associ immediatamente i loro nomi.
D'altronde si tratta di un energy-guy ma anche di un totem a cui gli altri si aggrappano quando le cose non si mettono bene, ed è da lui che i Bulls si aspettano di ripartire per ribaltare la sfida contro i Washington Wizards, ora in vantaggio 1-0 nella serie. Gara2 è stanotte.