Non è sicuramente quella che si può definire una stagione facile per Kyrie Irving, impelagato com’è in una squadra, i Cleveland Cavs, in cui regna l’anarchia più totale e che già a gennaio aveva bruciato quelle che erano le speranze di inizio stagione, ovvero centrare un posto ai playoffs. Per una notte però Uncle Drew splende di luce propria, sfruttando tutto il suo talento per mettere a referto 31 punti e 14 assist, che servono per essere incoronato MVP della serata. Infatti Irving guida i suoi alla vittoria per 163-155, punteggio più alto nella storia dell’All Star Game, e vincendo così su Kevin Durant e Blake Griffin, autori entrambi di una prova da 38 punti, 3° miglior score di sempre per un giocatore, dietro a Wilt Chamberlain e Michael Jordan (due nomi, come sempre, che ritornano così, per caso).
La nottata di New Orleans è stata quanto più possibile in stile americano, con l’arena in festa e i giocatori pronti più che mai a dare spettacolo fin dai primi istanti. LeBron James, al primo possesso, ruba palla e schiaccia, dando inizio a quella che sarà una partita in cui verranno infranti tanti record. Uno di questi è quello di Carmelo Anthony, che ha messo a segno 8 triple vincenti, superando il precedente primato. Il punteggio è subito altissimo, con l’Ovest che segna 44 punti nel primo quarto e 45 nel secondo, guidata da un KD che mette a referto nella prima frazione la bellezza di 22 punti, coadiuvato da Blake Griffin (che ha messo a segno 8 schiacciate nei primi 11’), autore in 24’ di 18 punti.
All’intervallo si scatena un vero e proprio show musicale guidato dai rappers più noti della scena americana, in cui interviene anche Magic Johnson, che invita i giocatori a cantare “Happy Birthday” a Bill Russell. Meno male che le Stars giocano meglio di come cantano, altrimenti la partita sarebbe finita a canestri bianchi.
La partita poi riprende e l’Est ricomincia da dove aveva terminato, ovvero tirando con il 61% dal campo, percentuale che manterrà fino alla fine della serata.
Com’è consuetudine, il punteggio non si sbilancia mai troppo fino agli ultimi minuti del quarto periodo, in cui si inizia a vedere un po’ di pallacanestro ‘seria’, giusto per portare a casa il trofeo della vittoria. Questa volta però non c’è storia: a poco più di un minuto dalla fine, dopo che KD aveva messo a segno la tripla del 155-153, Anthony inchioda un’altra bomba, poi è il turno di Paul George che va in lunetta con tre tiri liberi, segnandoli entrambi, ed infine è James a portare il risultato sul 161-155, arrotondato poi da altri due liberi di George.
E’ il punteggio più alto della storia dell’ASG, nuovo record dopo i 303 punti del 1987. L’Est si riprende dopo 3 sconfitte consecutive, e Irving è il primo Cavs a vincere il trofeo di MVP (una serata al tiro per lui da 14/17) dai tempi di LBJ, ultimo nel 2008.
"Entrambe le squadre hanno giocato bene, abbiamo perso e basta", così commenta KD la sconfitta a fine partita. Durant ha aggiunto, oltre ai punti, anche 10 rimbalzi e 6 assist, per una prestazione più che mai a tutto campo, che però non è bastata. Finisce così in gloria (dell'Est) il week end dell'All Star Game, ma ora si inizierà a fare sul serio anche nella Regular Season, con l'avvicinarsi della Deadline e poi la corsa ai playoffs, che terminerà solo a Giugno. Chi sarà il prossimo MVP?