L.A Lakers 112 – Toronto 106
Young 29, Gasol 22+9 rim, Derozan 23, Lowry 21
Non è facile giocare in un ruolo che appartiene a uno dei più grandi interpreti di sempre della posizione, uno dei più grandi vincenti, uno che andrà nella hall of fame. Lo è ancora di meno quando la tua squadra sta attraversando uno dei peggiori periodi della sua storia recente. Ma se ti chiami Nick Young, “Swaggy P” per tutti e sai di avere un'occasione per dimostrare il tuo valore allora le cose cambiano e giochi una stagione che quasi fa dimenticare alla gente che nel tuo ruolo in numero 24 fa di nome Kobe Bryant. Young che dopo aver saltato una partita per via di una sospensione dovuta alla rissa con Goran Dragic nella partita contro i Suns, gioca la miglior partita della sua carriera e aiuta i Lakers a strappare una vittoria che da un po' di ossigeno alla squadra di D'Antoni. Nulla possono i Raptors nonostante la buona prestazione di Kyle Lowry e DeMar DeRozan, e nonostante a 6 minuti dalla fine fossero in vantaggio. E' proprio Nick Young a togliere le castagne dal fuoco di L.A andando a segnare una tripla con tre minuti ancora sul cronometro e poi chiudendo definitivamente i conti con un altro jumper da 3 a un minuto e mezzo.
Boston 91 – Orlando 93
Humpries 18+12 rim, Bradley 18, Afflalo 20+13 rim, Harris 17
I Magic non si fanno intimorire dal ritorno di Rajon Rondo tra le file dei Celtics e, finalmente, colgono la prima vittoria del 2014. Orlando era l'unica squadra a secco di vittorie nel nuovo anno. Un'ottima prestazione di Tobias Harris e del solito Aaron Afflalo permette così a Orlando di brindare un po' in ritardo al 2014 con un W. La partita è stata tutt'altro che facile per i Magic che riescono trovare il momentum della partita solo a pochi minuti dalla fine dopo un continuo saliscendi nel punteggio. “Dovevamo vincere, e penso che l'abbiamo fatto perchè in campo non c'erano altro che 5 ragazzi e altri due dalla panchina che avevano un solo obiettivo: vincere”. Questa l'analisi di Aaron Afflalo nelle interviste post partita. La vittoria di stanotte mette fine a una striscia di 10 sconfitte contro i Celtics. Vittoria dal sapore dolce soprattutto per Glen Davis, ex Celtics che non aveva ancora vinto contro la sua ex squadra. Boston nonostante il rientro della sua super star Rajon Rondo ha poco da sorridere. Nona sconfitta fuori casa di seguito e undicesima su dodici partite. Non certo un buon biglietto da visita per una squadra che, se vuole continuare a ricostruire deve per forza ripartire dal suo stellare playmaker. Boston ha avuto tutte le possibilità per portare a casa la partita, specie nel terzo quarto quando Orlando non riusciva più a trovare la via del canestro e i Celtics hanno scavato un parziale di 13-2. Ma la squadra della Florida guidata da uno scatenato Afflalo non molla e recupera. Rondo ci crede e pareggia con un jumper a 1.48 dalla fine. Orlando però è più precisa ai liberi nei falli tattici che si susseguono e strappa ai Celtics una sudata vittoria.
Denver 103 – Phoenix 117
Lawson 17+14 ass, Randolph 19, Frye 30, Markieff Morris 16
Continua il momento magico dei Suns che strapazzano anche i Nuggets e dimostrano di essere una delle squadre più in forma di questo inizio 2014. Grande protagonista di serata Channing Frye che fissa a 30 il suo career high. “Per me è costante movimento e prendere tiri che so essere buoni tiri, e non ci penso nemmeno a farmeli scappare, stasera è andato tutto bene”. Queste le parole di un soddisfatto Frye commentando la sua prestazione. Una gran rivincita per un giocatore che ha saltato metà della scorsa stagione per problemi cardiaci e che ha rischiato di dire addio al basket giocato. Phoenix non è solo Frye però; una grande mano alla squadra l'hanno data il solito Goran Dragic e Markieff Morris il più in palla dei gemelli Morris stanotte. Buono anche l'apporto del rientrante Barbosa che ne mette 13 nella sua prima partita casalinga dal ritorno nella Nba. La difesa dei Nuggets non funziona a dovere e con una squadra calda come Phoenix ci vuole poco a perdere la bussola del gioco e a pagare dazio. Nel primo quarto Denver riesce per ben tre volte a pareggiare ma poi nel secondo quarto Phoenix scappa a più undici e i Nuggets non riusciranno più a colmare il gap. Denver ci prova nel terzo quarto, quando uno scatenato Chandler ne mette 11 ma Phoenix riesce sempre a tenere Denver a distanza di sicurezza. Nell'ultimo quarto i Nuggets arrivano anche al meno tre ma ci pensa Frye bombardando il canestro da ogni angolo a ricacciare defintivamente indietro la squadra del Colorado. Phoenix segna con il 50% e statisticamente quando segna con queste percentuali è 7-0. I Suns ora volano al settimo posto nella Western e insidiano la sesta posizione occupata da Golden State.
Milwakee 82 – San Antonio 112
Knight 21, Antetoukompo 11, Mills 20, Belinelli 14
Una San Antonio a ranghi ridotti è sufficiente ad avere la meglio contro i Bucks che quest'anno sono davvero poca cosa. Gli Spurs vengono da un periodo non certo roseo tra brutte sconfitte e infortuni e si sfogano contro i derelitti Bucks. Buona partita per Patty Mills che ha si è trovato nel non facile compito di sostiuire l'infortunato Tony Parker. 20 punti e 7 assists per l'australiano che, giocando da riserva di Parker non ha molte occasioni per mettersi in evidenza. Bene come sempre da quando è a San Antonio Belinelli, 14 punti e tanta concretezza per il nostro Marco che con Popovich sembra davvero aver trovato la sua dimensione cestistica. Piove sul bagnato invece in casa Bucks. Perdono la nona in fila e all'inizio partita Luke Ridnour il play titolare è costretto a lasciare il campo per via di un problema al polso, malamente piegatosi dopo uno scontro. I primi esami hanno dato esito negativo anche se Ridnour faceva fatica a muoverlo e si dovrà sicuramente ricorrere a una risonanza magnetica per accertare l'entità del danno. In una partita in cui pesavano molto gli infortuni, grande risposta dalla panca di San Antonio che segna ben 58 punti. Popovich usa Duncan con il contagocce, solo 27 minuti, ma San Antonio se la cava benissimo lo stesso forse anche per demerito degli avversari che, nel secondo quarto, rimangono ben 5 minuti senza segnare sbagliano sei tiri e perdono due palloni. San Antonio rimane così in testa alla Western ma sono ben altre le partite in cui bisogna testare la reale forza della squadra di Coach P. Da segnalare a inizio partita il premio dato dalla Gazzetta dello Sport a Tony Parker come miglior giocatore europeo dell'anno.