Atlanta 119 – Miami 121
Millsap 25 + 10 rim, Teague 26 + 8 ass, James 38, Allen 19
Ci vuole un overtime e un super Lebron agli Heat per avere la meglio su Atlanta. Ventunesima vittoria per gli Heat, e miglior record nella storia della franchigia. Con Dwyane Wade out per i soliti problemi alle ginocchia, è il vecchietto terribile Ray Allen a supportare Lebron in attacco. Suoi i 3 tiri liberi a pochi secondi dalla fine della partita che servono a Miami per andare all'overtime. Nell'extra time Miami dimostra più killer instict e più energie nervose e riesce a pilotare il match in proprio favore. Atlanta gioca bene, senza timori reverenziali e costruisce un vantaggio di 11 punti alla fine del secondo quarto. Ma poi King James esplode nel terzo e quarto quarto e Atlanta perde tutto il vantaggio. La partita è vibrante e punto a punto con Millsap e Teague che mettono in difficoltà i ragazzi di Spoelstra, fino a quando a una manciata di secondi dalla fine Allen subisce fallo mentre sta tirando da 3. Mette tutti e tre i liberi e la partita va all'overtime. Nell'extra time è ancora Lebron a farla da padrone e Atlanta ormai sfinita è costretta a dare forfait.
Dallas 111 – Houston 104
Nowitzki 31, Ellis 18, Howard 29 + 15 rim, Parsons 21
Non basta un super Howard ai Rockets per vincere il derby del Texas. Nowitzki ne mette 31 e sorpassa Alex English nella classifica marcatori all time e si insedia al tredicesimo posto. Il tedescone la mette da ogni punto del campo, ricordando agli avversari di essere, nonostante la non più verdissima età, uno dei migliori interpreti del gioco e, coadiuvato da Monta Ellis e da Vince Carter spezza ogni velleità di Houston di rientrare in partita. Nonostante i Rockets tirino meglio da due, le percentuali dei Mavs da tre e soprattutto dalla lunetta fanno la differenza. Sostanziale l'apporto in difesa; Dallas raggiunge almeno nove palle rubate (undici stanotte) per il settimo match consecutivo dimostrando di essere sempre col fiato sul collo dei portatori di palla avversari. Nonostante questo Houston comincia il terzo periodo avanti di sette. Ma il micidiale contropiede dei Mavs unito alla precisione dal perimetro ribalta tutto nella seconda metà del quarto scavando il gap che Houston non riuscirà più a colmare. “Abbiamo provato di tutto per fermarlo. Abbiamo provato a stargli addosso, a mettergli pressione; sembrava che niente potesse fermarlo.” Sono le parole di un frustrato coach McHale dei Rockets su uno scatenato Dirk Nowitzki. Per Houston ancora out James Harden.
Detroit 115 – Cleveland 92
Smith 25 + 8 rim, Jennings 21 + 13 ass, Irving 21 + 7 ass, Thompson 17
Continua il momento positivo dei Pistons che trovano la vittoria anche a Cleveland. Sesta vittoria in 7 partite fuori casa per la squadra di Cheeks che si sta dimostrando una delle più calde in questo mese di dicembre. Come ormai ci hanno abituati questa stagione, è il gioco nel pitturato al vera forza di Detroit. Drummond e Josh Smith sono ormai una delle coppie di lunghi più efficaci dell'intera lega. A farne le spese stanotte è stato Andrew Bynum che è stato letteralmente abusato. 0/11 in 23 minuti il poco invidiabile bottino del lungo dei Cavs. Raddoppiato continuamente da Smith e Drummond, Bynum è completamente andato fuori giri sbagliando anche facili conclusioni. Da segnalare il career high del nostro Gigi Datome che ha segnato 13 punti in poco meno di 18 minuti giocando il suo basket, e segnando anche in momenti topici della partita. Per i Cavs ha pesato e non poco l'assenza di Dion Waiters. La guardia al secondo anno alle prese con una tendinite al polso ha saltato la terza partita consecutiva, lasciando il backourt scoperto e in mano al solo Kyire Irving che nonostante i 21 punti sente la mancanza di un secondo violino come è appunto Waiters. Altra partita da dimenticare per la prima scelta assoluta Anthony Bennet che è ormai uscito dal quintetto base e parte dalla panca. Solo 7 punti in 16 minuti per lui.
L.A. Lakers 90 – Phoenix 117
Young 19, Meeks 18, Green 22, Plumlee 17 + 20 rim
Grande partita dei Suns che dominano letteralmente i Lakers sempre più allo sbando. Diciasettesima vittoria per i Suns che a Ovest sono sicuramente la squadra rivelazione insieme a Portland. Senza una vera e propria stella in pochi si aspettavano un inizio di stagione così da parte della squadra dell'Ariziona. Poi l'esplosione della coppia Dragic – Bledsoe, la consistenza di Plumlee (venti rimbalzi stanotte) e l'affermarsi dei gemelli Morris ha fatto si che i Suns giocassero un basket al di sopra di ogni aspettativa. Le statistiche della partita sono impietose nei confronti dei Lakers. Phoenix stravince la lotta a rimbalzo 62 a 39, segna meglio da due, da tre e i liberi. Con il nuovo infortunio di Kobe, Los Angeles cerca di aggrapparsi alle seconde linee, come Young e Meeks ma a parte Gasol, L.A. Non ha una vera e propria stella e un leader che possa aiutarla ad uscire dalle situazioni difficili. Bryant o no i limiti di questa squadra sono ormai evidenti e finita questa travagliata stagione ci sarà sicuramente da rifondare. Gasol ormai sembra non avere più stimoli a giocare per i gialloviola, Nash probabilmente giocherà l'ultima stagione. I tempi del three peat e dello show time sembrano solo uno sbiadito ricordo.
Gli altri risultati:
Milwakee 110 – Charlotte 111
New York 103 – Orlando 98
Indiana 103 – Brooklyn 86
Utah 94 – Memphis 104
Toronto 99 – San Antonio 112
Golden State 89 – Denver 81
New Orleans 113 – Sacramento 100