Le due sconfitte consecutive subìte contro Detroit e Miami non potevano lasciare indifferenti i Pacers, che da grande squadra quale sono reagiscono nel modo giusto e demoliscono i malcapitati Houston Rockets. Anche se realizzaono 114 punti, l'arma in più degli uomini di Vogel come al solito è la difesa, che costringe gli avversari a percentuali non abituali per una squadra che, quest'anno, è una delle macchine offensive più efficienti della lega: 38.1% dal campo, con un misero 18.2% da tre punti e soli 10 assist, a fronte di 14 palle perse. Anche a rimbalzo Indiana ha dominato, con il solo Howard a tener testa allo straripante atletismo degli avversari (19 punti e 12 rimbalzi per lui). Male Harden (3/14 per soli 12 punti) e il duo Casspi-Brooks, che dalla panchina apporta un misero 1 su 17. Per i Pacers George mette a segno 24 punti (7/16 al tiro) condito da 9 rimbalzi e 4 assist, ma oltre a lui altri 5 compagni vanno oltre la doppia cifra, con la second unit che tira 15 su 25 (ma se si esclude Granger, rientrato dopo diversi mesi di assenza e ancora non al meglio, siamo a 14 realizzazioni su 18 tentativi).

La partita è stata equilibrata nel primo parziale, chiuso sul 20 a 25 per i padroni di casa. Nel secondo quarto arrivano i primi due punti di Granger, ma è una tripla dall'angolo di Scola a spingere i suoi (9 i punti dell'argentino nel parziale). Quando ci si aspettava la fuga, Houston torna a -2 con un parziale di 8 a 0 (41-39), ma negli ultimi 4 minuti del quarto i Pacers allungano e chiudono sul 56 a 45.

Il terzo quarto è il regno di Paul George e della difesa. Il fenomeno da Fresno segna la metà dei suoi punti totali e tiene Harden a freno, ma è tutta la squadra a girare a mille. Gli 11 punti di vantaggio di fine primo tempo diventano 22, e l'ultimo periodo serve solo a ribadire la superiorità della squadra di casa. 

Frank Vogel, nel post partita, esterna la propria felicità per la prestazione della squadra: "Non posso che essere soddisfatto degli sforzi fatti e dell'esecuzione dei dettami, in particolare dal punto di vista difensivo. Abbiamo difeso bene e abbiamo limitato il loro attacco, ed abbiamo fatto girare bene la palla. Quando giochiamo così e creiamo tiri aperti, con la nostra capacità nel tiro da fuori, possiamo dar vita parziali come quello del terzo quarto". 

Sul ritorno di Granger: "Ho visto esattamente ciò che volevo vedere. Penso che debba avere un periodo di adattamento, e sarà un processo nel quale ritorneranno sia il tiro che la sua abilità di concludere a canestro. Quello che mi è piaciuto è stato il modo in cui ha impattato sulla partita a livello difensivo".