L.A Lakers 96 – Memphis 92
Bryant 21, Gasol 21 + 9 rim
Miglior partita stagionale dal suo esordio di una settimana fa per Kobe Bryant, che sta piano piano ritornando ai suoi soliti livelli di eccellenza dopo il lungo stop. I suoi 21 punti con 9/18 al tiro servono ai Lakers per ottenere la vittoria contro gli arcigni Grizzlies. Partita a tutto tondo per il Mamba che condisce la sua prestazione con 5 rimbalzi e 4 assists. “Ho capito di essere tornato quando la meccanica dei miei jumper funziona anche contro difensori come Tony Allen che è molto fisico. Questo vuol dire che sto cominciando a sentirmi bene”, le parole di un soddisfatto Kobe a fine partita, fanno da monito per tutti gli addetti ai lavori. Il Mamba is back! E non può essere che una bella notizia sia per i Lakers che per gli appassionati in generale. I Lakers di stanotte però non sono solo Kobe; segnano 34 punti nel primo quarto con oltre il 63% dal campo. Memphis non sta a guardare e piazza una parziale di 8 – 0 con 7 minuti da giocare andando sotto di soli 3 punti a 5 dalla fine. La coppia Gasol – Bryant mette la quinta segnando 7 degli ultimi 12 punti dei gialloviola compresa una bomba da distanza siderale di Kobe che zittisce il Fedex Forum di Memphis. Gran partita anche per Nick Young, sempre più candidato al titolo di sesto uomo dell'anno; 18 punti partendo dalla panca e giocate decisive. A poco servono i 18 piu 16 rimbalzi di un generosissimo Zach Randolph che però non riesce ad evitare ai suoi la quattordicesima sconfitta stagionale.
New Orleans 93 – Golden State 104
Anderson 21, Holiday 11 + 6 ass, Curry 28 + 12 ass, Lee 21 + 17 rim
In attesa di ritrovare la sua stella Anthony Davis, i Pelicans subiscono una sconfitta dagli Warriors ispirati da un super Steph Curry, che con la partita di stanotte, porta ad 11 le partite consecutive in cui ha segnato 20 o più punti. Gli Warriors giocano una gran partita e ritrovano Andre Iguodala dopo 12 partite di stop. Golden State abusa New Orleans per tre quarti. Contropiedi, palle rubate, dominio nel pitturato; I Pelicans ci capiscono poco e solo un rallentamento del ritmo nel quarto quarto che permette a New Orleans di accorciare le distanze ed evitare una sconfitta con uno scarto ben più pesante dei 9 punti finali. Importante se non dal punto di vista dell'apporto offensivo, ma da quello mentale, il ritorno di Iguodala come dicevamo. Iggy ha giocato solo 17 minuti segnando solo 2 punti e tirando maluccio, ma il suo carisma, il suo semplicemente essere in campo ha dato una spinta a Curry e compagni. “E' un ragazzo che rende la vita più facile a tutti in campo, con la sua capacità di fare giocate, di leggere le situazioni,ci è mancato e siamo contenti che sia ritornato, da una spinta alla squadra”. Queste le parole del coach degli Warriors Mark Jackson. Piove sul bagnato invece in casa Pelicans, che oltre all'infortunio di Davis deve fare i conti con un Eric Gordon in un momento davvero no. Brutte prestazioni ultimamente per la guardia che dovrebbe fare le veci di Davis come stella della squadra. 1/9 dal campo con 0/6 da oltre l'arco non sono certo statistiche che fanno girare la testa se si aggiunge anche l'infortunio di Tyreke Evans che ha saltato la seconda partita consecutiva, non si dormono sogni proprio tranquilli dalle parti di New Orleans.
Sacramento 87 – Charlotte 95
Cousins 30 + 17 rim, Thomas 21, Walker 24, Henderson 20
Non basta un Demarcus Cousins versione Shaq ad avere la meglio sui Bobcats che giocano più di squadra e si portano a casa una bella vittoria. Charlotte gioca bene sia in difesa che in attacco, mano caldissima da tre punti 8/17 che è il season high per la squadra. A metà del quarto quarto i Cats piazzano l'11 – 1 di parziale che rappresenta il cappio attorno al collo dei Kings. Kemba Walker e Gerald Henderson sono scatenati e seppelliscono i Kings che pure per tre quarti avevano tenuto discretamente bene. Brutta partita per il neo acuqisto di Sacramento Rudy Gay, solo 4 punti in 24 minuti. Pare che l'ala ex Raptors abbia avuto dei problemi al ginocchio durante il terzo quarto e non sia più rientrato. “Se non sei pronto per giocare in Nba e concedi 35 punti in un campo col 60% dal campo, ti stai costruendo una fossa che continuerei a scavarti per altri tre quarti ed è quello che abbiamo fatto. Abbiamo disperatamente cercato di recuperare ma non puoi giocare tre quarti nella Nba se prima hai concesso tutto questo.” Queste le parole dure di uno scontento coach Malone dei Kings. Tour a est nelle prossime tre per i californiani che incontreranno Atlanta due volte e Miami.