Dopo la pesante sconfitta contro gli acerrimi avversari dei Mavericks, i Lakers di Mike D’Antoni riescono a strappare un’importante quanto galvanizzante vittoria in campo dei Rockets.
A compiere quest’impresa ci ha pensato l’eroe Steve Blake (così soprannominato da Kobe Bryant) autentico match-winner della serata, con un pesante buzzer-beater allo scadere dell’ultimo quarto, proprio sul tentativo difensivo del suo ex compagno di squadra Dwight Howard.

Los Angeles gioca in maniera travolgente il primo periodo della partita, con molta precisione dalla distanza grazie soprattutto a un inizio gara strepitoso di Steve Blake (9 punti con 3 su 4 nel tiro da tre punti), chiudendo il quarto con un pesante 36-19 a discapito dei padroni di casa.
Nel secondo periodo i Lakers segnano con continuità ma James Harden decide di mettersi in proprio segnando ben 16 punti in circa dieci minuti di gioco, riducendo così il divario di punti tra le due squadre.

Il secondo tempo è all’insegna della rimonta dei Rockets i quali riescono a riportarsi in partita grazie alla coppia Harden-Parsons, creando serie difficoltà ai Lakers.
L’ultimo quarto inizia con il punteggio di 81-77 a favore di Los Angeles, ma ancora una volta è James Harden a salire in cattedra e a portare il match in parità con i suoi tiri dal perimetro e le sue penetrazioni nella difesa avversaria.

Coach D’Antoni decide così di utilizzare una tattica poco sportiva ma molto efficace: l’hack-a-Howard, ossia sfruttare la scarsa precisione del pivot dei Rockets nel tiro dalla lunetta.Per anni questa strategia di gioco era usata contro i Lakers e il loro centro Shaquille O’Neal, mentre stasera è proprio Los Angeles a farne uso contro Houston.
Nonostante ciò i Rockets passano in vantaggio per 98-96 a soli tre secondi dal termine del match.
La vittoria sembra ormai cosa fatta ma ai Lakers resta una rimessa da fondo campo e la possibilità di eseguire un ultimo tiro.
Gasol e Nash portano due blocchi magistrali all’altezza dell’arco dei tre punti e Blake, rimasto a secco nel terzo quarto, riesce a ricevere palla e a insaccare così una pesantissima tripla proprio davanti al suo ex compagno di squadra Howard.
Nash commenta così il tiro di Blake: ”all’inizio ho pensato che Steve (Blake) stava creando un’opportunità di tiro per me, ma poi ho notato che il mio marcatore non aveva intenzione di allentare la difesa e così ho creato un doppio blocco, portando il mio avversario contro il difensore di Blake. Ho visto Steve uscire fuori dalla difesa avversaria, mettere a posto i piedi e ho pensato: ‘ha la possibilità di segnare’ ”.
Resta circa un secondo di gioco e Houston sfrutta male l’opportunità di tiro affidandola a Patrick Beverley il quale, combinando un mezzo pasticcio, spara la palla scheggiando il ferro.

Il match termina così 99 a 98 per i Los Angeles Lakers i quali vincono con una grande prova di carattere e gioco di squadra, potendo contare su un glaciale Steve Blake (14 punti) e due convincenti prove di Wesley Johnson (16 punti) e Jodie Meeks (18 punti e 3 rimbalzi).
A nulla è servita la straordinaria prova di James Harden (35 punti, 9 rimbalzi e 5 assist) accompagnata dai 16 punti di Parsons e i 14 rimbalzi di Howard il quale, nonostante i soli 15 punti, riesce comunque a vincere il duello sotto canestro contro la coppia di lunghi dei Lakers Gasol e Kaman (rispettivamente 2 e 6 punti a fine gara).
In casa Rockets sono pesati molto gli errori dalla lunetta (63,5%) commentati così da Howard: “La nostra prestazione nei tiri liberi è stata terribile questa sera, dobbiamo metterci duramente al lavoro”.
Speriamo per Houston che Howard sarà il primo ad applicare il suo stesso consiglio, poiché è stato uno dei responsabili della scarsa precisione dalla linea della carità.