Brutta sconfitta per Houston e il suo pivot Dwight Howard, che torna a calcare il parquet dello Staples Center dopo la stagione 2012/2013 trascorsa in maglia Lakers.

Il primo quarto inizia nel peggiore dei modi per i Rockets i quali, in attacco, fanno davvero confusione e subiscono un duro parziale di 11-2 firmato soprattutto da Dudley e Redick.Houston così, si ritrova a iniziare il secondo quarto sotto di 17 punti e con Howard in panchina a causa dei suoi tre falli. Tutto ciò non penalizza ulteriormente la squadra texana la quale, con Greg Smith unico lungo in campo, sembra essere più dinamica tanto da realizzare un parziale di 14-6 riducendo lo scarto a nove punti, grazie in particolare alle giocate individuali di Casspi e le triple di Garcia (i quali a fine partita registreranno rispettivamente 19 e 14 punti).Mentre i Clippers sono chirurgici nel tiro dalla distanza e verso la fine del primo tempo salgono in cattedra Chris Paul (11 assists nella prima parte del match) e Blake Griffin con una spettacolare giocata in alley-oop scaturita da una palla persa di Harden (8 palle perse per i texani).

Dopo l’intervallo la musica non cambia, Houston gioca male sui due lati del campo e Los Angeles si dimostra continua e precisa nella gestione dell’attacco. Unica nota positiva per coach McHale viene da Dwight Howard il quale, rientrato in campo, mette a segno qualche buona giocata caricando di falli prima DeAndre Jordan e poi Blake Griffin. Il divario tra le due squadre però non si assottiglia e a cinque minuti dal termine del terzo quarto, Chris Paul taglia le gambe alla difesa di Houston con un’entrata in palleggio che ubriaca Lin e Asik.

L’ultimo quarto inizia con il punteggio 104-89 in favore dei padroni di casa e l’unico buon momento di Houston è quando Brooks riporta la squadra a meno dieci punti, costringendo Doc Rivers a chiedere un time-out.La squadra di McHale però risulta imprecisa al tiro, in particolare nell’aria pitturata e dalla lunetta dove Howard viene spesso “invitato” al tiro dai lunghi di Los Angeles.Chris Paul è inarrestabile con le sue accelerate e l’attacco dei Clippers è ben orchestrato e supportato da un’eccellente circolazione di palla.Houston, bersagliata dai tiri di Crawford, depone definitivamente le armi e sul finale di gara i Clippers veleggiano letteralmente sulla difesa texana grazie a due fantastici alley-oop effettuati da Paul, con destinatari prima Jordan e poi Griffin.

Il risultato finale è uno strameritato 137 a 118 per i Los Angeles Clippers, i quali hanno giocato la loro migliore pallacanestro come dichiarato anche da Griffin: “offensivamente abbiamo giocato con grande ritmo; siamo stati veloci nelle ripartenze, abbiamo segnato sia con tiri in transizione e sia con giocate a metà campo. Questo è ciò che noi vogliamo”.MVP della partita è indubbiamente uno straordinario Chris Paul, autore di una prestazione da 23 punti e 17 assist. In casa Clippers ci sono da segnalare anche i 26 punti di Redick e i 21 di Jamal Crawford.Houston di fatto non riesce mai a entrare in partita, risultando disorganizzata in attacco e troppo leggera in difesa.Per i Rockets nessun giocatore ha superato quota venti punti, e le due stelle Harden e Howard, rispettivamente 15 e 13 punti, non hanno saputo trascinare la propria squadra alla quarta vittoria consecutiva.