Un girone equilibrato, con tante stelle che hanno il potenziale per non far rimpiangere chi, per scelta o infortunio, è rimasto a casa. Il Gruppo B vede Serbia e Lituania partire come favorite, ma le antagoniste hanno la capacità di sgambettare chiunque.
La Bosnia di Ako Petrovic punta tutto sulle 2 stelle della squadra, l'ala dei Nets Mirza Teletovic e il talentuoso, esploso solo in parte, Nihad Dedovic, recentemente messo sotto contratto dal Bayern Monaco. La regia è affidata al cervello di Nemanja Gordic, reduce da una stagione al Partizan in cui ha vinto campionato serbo e Lega Adriatica. Bavcic può essere più di una spalla per Teletocic, mentre il passaportato della squadra è il 28enne Zach Wright, stellina del Brose. In dubbio fino all'ultimo istante il 2.20 Sinanovic: Petrovic si è premunito aggregando il 19enne Nurkic.
Bo McCalebb è l'arma principale della Macedonia. All'ex Montepaschi e ai veterani Antic e Gechevski il compito di ripetere i miracoli di due anni fa in Lituania. I tifosi sognano una medaglia ma la realtà, molto probabilmente, riserverà loro un brusco risveglio. La squadra è praticamente la stessa del 2011, tranne la guida tecnica: a coach Dokuzovski è infatti succeduto Alis Pipan. Antic dovrà dimostrare che gli Hawks non hanno sbagliato a puntare su di lui, mentre cerca visdibilitù il 22enne Gjuroski, ala di Louisiana Tech. Squadra con pochi centimetri e panchica corta, difficilmente potrà ripetersi.
L'ecatombe di infortuni e rinunce che ha falcidiato la maggiorparte delle partecipanti non ha risparmiato la Lettonia. La squadra di coach Bagatskis dovrà fare a meno di Davis Bertans e Andris Biedrins. Ai baltici viene così a mancare una stella che possa trascinare i compagni e resta un gruppo di buoni giocatori (Blums, Janicenoks, Skele) che proverà a vendere cara la pelle.
Non può esserci campionato europeo senza che la Lituania non entri nel novero delle favorite per una medaglia. Ben sei i lunghi del roster, un'abbondanza rara come purtroppo sa l'Italia.Le torri NBA Valanciunas e Motiejunas si aggiungono ai gemelli Lavrinovic, al 205 di Malaga Kuzminskas, al sempreverde Kleiza e al veterano Javtokas. Coach Kazlauskas dovrà rinunciare ai vari Songaila, Kaukenas e Jasikevicius: soprattutto l'assenza di quest'ultimo potrà farsi sentire, con Kalnietis e Delininkaitis chiamati a non farlo rimpiangere. L'obiettivo dichiarato è tornare a casa con una medaglia, possibilmente dello stesso metallo di quella conquistata a Svezia 2003.
Il sogno dei tifosi del Montenegro era presentarsi agli Europei con la miglior coppia di lunghi, Pekovic e Vucevic. Purtroppo, solo il secondo farà parte della squadra. Alle prese con le clausole del suo contratto NBA, Pekovic ha deciso di rinunciare moncando un duo sulla carta stellare e, di conseguenza, le ambizioni di coach Pavicevic. Capitan Sekulic è chiamato all'ardua impresa di non far rimpiangere il centro di Minnesota. Durante le qualificazioni, Vladimir Dasic si è ritagliato il ruolo di go to guy ed è chiamato a confermarsi. La guardia del Maccabi Tel Aviv Tyrese Rice può dare imprevedibilità a una squadra che, pur senza Pekovic, punta a sorprendere.
Nulla da fare per Milos Teodosic. La guardia del CSKA è stato costretto ad alzare bandiera bianca e, al pari di Micov, Savanovic, Erceg, Velickovic e Macvan dovrà guardare gli Europei da casa. Coach Ivkovic, dall'alto della sua ineguagliabile esperienza, non si fascia la testa e guarda avanti. La Serbia resta temibile e competitiva, con la guardia di Golden State Nedovic e il centro del CSKA Krstic stelle designate.