Dopo la vittoria di Fucecchio, Pascal Ackermann concede il bis e conquista anche il traguardo di Terracina. A causa della forte pioggia, la giuria decide di neutralizzare il circuito finale, prendendo il tempo ai -9 dall'arrivo, lasciando così tutto il proscenio ai velocisti. Nelle varie classifiche non cambia nulla, tranne che per il ritiro di Dumoulin, ancora troppo sofferente a causa della caduta di ieri.
La corsa
Si parte da Frascati e, ancor prima del via ufficiale della gara, Dumoulin capisce che non può continuare e si ritira. Il Giro perde il suo favorito numero uno alla vigilia. Due chilometri dopo la partenza, però, si inizia subito a fare sul serio e sei corridori danno vita alla fuga di giornata. Si tratta di Umberto Orsini, Miguel Eduardo Florez Lopez, Ivan Santaromita, Enrico Barbin, Louis Vervaeke e la maglia azzurra Giulio Ciccone, che però si rialza dopo pochi chilometri. I cinque uomini rimasti in testa trovano un buon accordo, ma il gruppo maglia rosa, temendo le insidie del maltempo, concede loro un vantaggio massimo di poco superiore ai due minuti. Nel frattempo i veterani del gruppo vanno più volte alla macchina della giuria per ottenere una neutralizzazione del circuito finale.
La giuria, ascoltati i vari pareri, decide che il tempo verrà preso al primo passaggio dal circuito cittadino lungo 9 km, che varranno solo per decretare il vincitore di tappa. Nel frattempo, Vervaeke stacca i suoi compagni di fuga e si va a prendere l'unico GPM di giornata. Mentre Vervaeke resta in solitaria in testa alla corsa, i suoi compagni di avventura vengono riassorbiti dal gruppo ai -40 dal traguardo. Poco prima del cartello che segnala i meno 20 chilometri al traguardo, anche il belga viene ripreso e si comincia già a pensare alla volata. Una volta giunti ai fatidici -9 chilometri della neutralizzazione, i big di classifica si lasciano sfilare e le squadre dei velocisti provano a organizzarsi per la volata.
Una volta entrati nell'ultimo chilometro, la Deceuninck di Viviani sembra essere la squadra meglio organizzata, ma nelle ultime centinaia di metri il veronese smette di pedalare (non si sa ancora se a causa di un guasto meccanico o perché gli sono mancate le forze) e non partecipa nemmeno alla volata. Volata che viene lanciata ai -250 metri da Gaviria, che sembra potercela fare, ma viene battuto al fotofinish da uno strepitoso Ackermann che bissa così il successo della seconda tappa. Manca ancora una vittoria parziale per gli italiani in gara che oggi possono consolarsi con l'ottimo quinto posto del giovane Matteo Moschetti.
Domani si ripartirà da Cassino con Roglic ancora in maglia rosa e si scenderà verso la città più a sud di questo Giro d'Italia: San Giovanni Rotondo. Si arriverà nella città pugliese dopo 238 km, in una tappa che presenta un finale con una serie di saliscendi che dovrebbero tagliare fuori i velocisti puri. Per i velocisti che saranno capaci di resistere, bisognerà anche superare l'ascesa finale di 1.2 km con una pendenza del 2-3%. Con un arrivo del genere, tutto dipenderà anche dalla volontà degli uomini di classifica, visto che proprio la maglia rosa Roglic avrebbe le caratteristiche per provare a portarsi a casa la tappa, come dimostrato ieri a Frascati.