L'Ecuador si tinge di rosa, grazie a Richard Carapaz che entra nell'Arena di Verona da vincitore della centoduesima edizione del Giro d'Italia. Alle sue spalle Nibali, autore di un'ottima prova a cronometro e Roglic, che scavalca Landa. La tappa, invece, va allo statunitense Hada che scoppia in lacrime dalla commozione.
La corsa
Il primo a partire, alle 13:40 è il giapponese Hatsuyama, che all'arrivo in Arena viene "premiato" con la maglia nera di ultimo classificato. Dopo di lui, il primo a far segnare un tempo interessante è il campione europeo a cronometro e detentore del record dell'ora Victor Campenaerts. Il belga, però, viene scavalcato poco dopo da Haga, che gli recupera tantissimi secondi nella seconda parte di tracciato.
Da quel momento, al netto di una buona prestazione di Caruso, per assistere a qualche emozione bisogna aspettare i big. Majka guadagna una posizione in classifica generale su Miguel Angel Lopez che, però, riesce a difendere la maglia bianca dall'assalto di Sivakov, sul quale già aveva un discreto vantaggio. L'unica battaglia veramente interessante è quella tra Roglic e Landa per il terzo gradino del podio. Lo spagnolo va anche oltre i suoi limiti e disputa una buona prova, ma le doti da specialista di Roglic scavano un solco di 31", 8 in più rispetto a quelli che separavano i due alla vigilia.
La prestazione di Roglic, però, è comunque lontana dal tempo di Haga, che prova a trattenere le lacrime dopo l'arrivo dello sloveno e scoppia definitivamente in un pianto liberatorio quando al traguardo giunge anche Nibali, che pur facendo 3" meglio di Roglic, non impensierisce l'americano, che così torna a vincere, dopo aver visto la sua carriera (e non solo) a rischio in un incidente di qualche anno fa. La buona prova di Nibali non impensierisce nemmeno Carapaz, che forte del vantaggio della vigilia (1' 54"), può permettersi di lasciare 50" sulla strada.
Quando il boato del pubblico accoglie il suo arrivo nell'Arena di Verona, Carapaz entra ufficialmente nella storia del ciclismo. L'uomo della Movistar, infatti, diventa il primo ecuadoriano a trionfare nella storia di questa manifestazione e il secondo sudamericano dopo il successo di Quintana nel 2014.
Ordine d'arrivo:
1. Haga 22’07
2. Campenaerts a 4”
3. De Gent a 6”
4. Caruso a 9”
5. Ludvigsson a 11”
6. Cerny a 11”
7. Bilbao a 17”
8. Cattaneo a 20”
9. Nibali a 23”
10. Roglic a 26"
Classifica generale:
1. Richard Carapaz 90h01’47”
2. Vincenzo Nibali a 1’05
3. Primoz Roglic a 2’30”
4. Mikel Landa a 2’38”
5. Bauke Mollema a 5’43”
6. Rafal Majka a 6’56”
7. Miguel Angel Lopez a 7’26”
8. Simon Yates a 7’49”
9. Pavel Sivakov a 8’56”
10. Ilnur Zakarin a 12’14”