L'immagine iconica di questa sedicesima tappa, ma probabilmente anche di questa edizione del Giro d'Italia è quella delle labbra di Giulio Ciccone che tremano e dei suoi denti che sbattono incontrollati, a causa del grande freddo, negli ultimi dieci chilometri. L'abruzzese arriva primo al traguardo e ottiene una meritatissima vittoria per quanto fatto vedere in queste settimane. Dietro di lui, si scatena la bagarre tra i big, con Nibali che attacca sul Mortirolo e Roglic, Yates e ancor di più Majka costretti a pagare dazio. Nel finale anche Lopez va in crisi e perde una ventina di secondi.
La corsa
Nei primi chilometri tutti vogliono andare in fuga e per quindici chilometri gli attacchi si susseguono senza soluzione di continuità. A centrare la fuga giusta alla fine saranno in 21: Davide Villella, Michael Schwarzmann, Mikkel Honoré, Chris Juul-Jensen, Jai Hindley, Andrey Amador, François Bidard, Mattia Cattaneo, Fausto Masnada, Antonio Nibali, Lukasz Owsian, Fran Ventoso, Nathan Brown, Joe Dombrowski, Mikel Nieve , Giulio Ciccone, e Diego Ulissi, Jan Hirt, Koen Bouwman, Damiano Caruso e Pello Bilbao.
In testa al gruppo la Movistar tiene un ritmo regolare, lasciando ai fuggitivi la possibilità di creare un distacco importante. Ciccone aumenta il suo vantaggio nella classifica dedicata agli scalatori, andandosi a prendere i GPM di Ceva e Aprica, che sostituiva la salita del Gavia, che gli organizzatori hanno dovuto escludere dal percorso a causa della troppa neve. Lo spettacolo, allora, comincia sulla salita del Mortirolo, dove i fuggitivi arrivano quasi sei minuti prima del gruppo. Ad aprire le ostilità è Hirt, che con un attacco deciso stacca tutti i suoi compagni di fuga, con i soli Ciccone, Caruso e Nieve che riescono poi a rientrare su di lui. Nel frattempo in gruppo, dopo un forcing di Agnoli e, soprattutto, di Pozzovivo, Nibali attacca, sorprendendo tutti. In testa alla corsa, Nieve perde le ruote e Caruso sembra fermarsi per aspettare Nibali, così in cima al GPM arrivano da soli Ciccone (che guadagna altri punti) e Hirt.
Nel frattempo, solo Carthy riesce a riportarsi su Nibali, mentre nel gruppo maglia rosa è la Movistar a fare il ritmo, con Landa e Carapaz che hanno ancora Carretero che lavora per lavoro. Uno dopo l'altro perdono terreno Majka, Mollema, Yates e Roglic. Appena Carretero termina il proprio lavoro, Lopez è il primo a riportarsi su Nibali e Carthy, seguito dopo pochi secondi da Carapaz e Landa. In vista del GPM i Movistar incontrano Amador, mentre Lopez attacca per avvantaggiarsi in vista della discesa e trova il prezioso aiuto del compagno Pello Bilbao.
In discesa, a causa dell'asfalto bagnato dalla pioggia battente, nessuno vuole prendersi particolari rischi. L'unico è Lopez, che guadagna una ventina di secondi sul gruppo maglia rosa, grazie all'ottimo lavoro di Bilbao, mentre lo stesso gruppo della maglia rosa vede aumentare il suo vantaggio sul gruppo Roglic. Tra i fuggitivi, invece, Caruso viene fermato definitivamente dalla sua squadra, proprio quando sta per rientrare sui primi due, ma il suo lavoro per Nibali è fondamentale. Negli ultimi chilometri, Hirt per alcuni chilometri smette di dare il cambio a Ciccone, facendolo innervosire. Il vantaggio, però, è troppo consistente e così, nonostante il nervosismo e il grande freddo, i due arrivano a giocarsi la tappa in volata. Il primo a partire è proprio Ciccone che lancia la volata pur essendo in testa, Hirt prova a rinvenire su di lui, ma non può nulla e così il corridore della Trek-Segafredo mette un sigillo importante su un Giro già corso egregiamente finora.
Meritevole di menzione è il terzo posto di Masnada, altro componente della fuga del mattino, che chiude a 1'17" dai primi due, mentre a 1'41" arriva il gruppo con Nibali e Carapaz, che è stato a lungo tirato da Caruso. Nell'ultimo chilometro, Lopez va in crisi e dopo essere stato ripreso, non riesce nemmeno a stare nel gruppo con i migliori, andando a chiudere la sua prova con un ritardo di 2'03". Un minuto dopo il colombiano arriva sul traguardo anche il gruppo di Yates e Roglic, con quest'ultimo che viene scavalcato da Nibali al secondo posto in classifica generale.
Domani la diciassettesima tappa partirà da Commezzadura e dopo 181 km si giungerà ad Anterselva, dopo aver affrontato un percorso piuttosto mosso dal punto di vista altimetrico. Il finale sarà molto suggestivo, con l'arrivo, un GPM di terza categoria, posto all'interno dello stadio del biathlon.
Ordine d'arrivo:
1. Giulio Ciccone in 5h36’24”;
2. Hirt s.t.
3. Masnada a 1’20”;
4. V. Nibali a 1’41”;
5. Carty s.t.;
6. Carapaz s.t.;
7. Landa s.t.;
11. Lopez a 2’03”;
14. Simon Yates a 3’03”
15. Primoz Roglic s.t.
Classifica generale:
1. Richard Carapaz in 70h02’05”;
2. V. Nibali a 01’47”;
3. Roglic a 02’09”;
4. Landa a 03’15”;
5. Mollema a 05’;
6. Majka a 05’40”;
7. Lopez a 06’17”;
8. Yates a 06’46”;
9. Sivakov a 07’51”;
10. Polanc a 08’06”.