Damiano Cima che taglia il traguardo davanti a Pascal Ackermann è la vittoria della fuga sul gruppo, del sacrificio sul talento, del gregario sul campione. Un trionfo che fa il paio con quello di qualche giorno fa di Cesare Benedetti , anche lui altro gregario, perché forse sapersi sacrificare nel ciclismo è il talento più grande di tutti. Al di là della retorica, Cima è bravo a centrare la fuga giusta con Denz e Maestri ed è bravo a lanciare la sua volata nel momento giusto. Il gruppo riesce a rientrare su di loro e Ackermann riesce a superare Denz e Maestri, ma non Cima e deve accontentarsi del secondo posto.
La corsa
Al via da Valdaora manca Valerio Conti, uno dei grandi protagonisti di questo giro, costretto al ritiro a causa di un problema fisico. Nei primi 50 km di gara si susseguono vari attacchi, a cui, però, il gruppo decide di non lasciare spazio. Dopo i primi 50 km, riescono a evadere dal gruppo in tre: Nico Denz, Mirco Maestri e Damiano Cima. Quest'ultimo approfitta dell'assenza di Frapporti dalla fuga per scavalcarlo nella speciale classifica dei chilometri in fuga.
Le prime emozioni arrivano in vista del traguardo volante di Conegliano. Prima un mitomane (poi fermato dalle forze dell'ordine) lancia una bici al centro della strada mentre stanno per passare i fuggitivi e poi, al passaggio del gruppo, si vedono i primi accenni di schermaglie in volata, con protagonisti Démare e Ackermann. Il francese in maglia ciclamino, guidato egregiamente da Guarnieri vince la volata e guadagna un punto sul tedesco, che desiste non appena si rende conto che Démare è troppo avanti per recuperare, in modo da conservare energie in vista del traguardo di Santa Maria Sala.
Ai 35 km dal traguardo i fuggitivi hanno ancora 4'10" di vantaggio e allora le squadre dei velocisti mettono in testa al gruppo i propri uomini per cercare di ridurre il gap. L'unica squadra che si disinteressa è la Groupama di Démare, al quale sta bene che arrivi la fuga, in modo che Ackermann non possa guadagnare troppi punti e strappargli la maglia ciclamino. Così quando si giunge al traguardo volante di Scorzé (che non assegna punti per la maglia ciclamino), posto a 16 km dall'arrivo, il distacco tra i fuggitivi e il gruppo è ancora di 2'10".
Ai -10 il distacco è ancora superiore al minuto, mentre ai - 5 è di 46". Da quel momento inizia un lungo rettilineo favorevole al recupero del gruppo, che rischia di guadagnare ancora di più ai - 3 quando Denz scatta, ma viene immediatamente ripreso e i tre fuggitivi si studiano per un attimo. Tuttavia, i tre ritrovano subito l'accordo e arrivano all'ultimo chilometro con un margine di 17". Il gruppo, però, da dietro rinviene fortissimo e negli ultimi 300 metri Denz lancia la volata, seguito immediatamente da Maestri, ma Cima li supera entrambi e scava un solco incolmabile. Nemmeno Ackermann, autore di una lunghissima volata da vero fenomeno, può nulla e deve accontentarsi del secondo posto. Può consolarsi, però, con la conquista della maglia ciclamino, visto l'ottavo posto di Démare.
In classifica generale non cambia nulla e domani, alla ripartenza da Treviso, sarà ancora Carapaz ad indossare la maglia rosa. Dopo 151 km, percorsi interamente in territorio veneto, si giungerà sulla salita di San Martino di Castrozza, GPM di seconda categoria e arrivo di tappa, dove gli uomini di classifica proveranno a darsi battaglia.
Ordine d'arrivo:
1.CIMA DAMIANO 4h 56’ 04”
2. ACKERMANN PASCAL s. t.
3. CONSONNI SIMONE s. t.
4. SENECHAL FLORIAN s. t.
5. GIBBONS RYAN s. t.
6. BELLETTI MANUEL s. t.
7. CIMOLAI DAVIDE s. t.
8. DEMARE ARNAUD s. t.
9. BENNETT SEAN s. t.
10. MAESTRI MIRCO s. t.
Classifica generale:
1. Richard Carapaz in 70h02’05”;
2. V. Nibali a 01’47”;
3. Roglic a 02’09”;
4. Landa a 03’15”;
5. Mollema a 05’;
6. Majka a 05’40”;
7. Lopez a 06’17”;
8. Yates a 06’46”;
9. Sivakov a 07’51”;
10. Polanc a 08’06”.