Ci si aspettava la vittoria di un velocista e invece a trionfare a Frascati è stato uno scalatore puro come Richard Carapaz, che bissa il successo dell'anno scorso a Montevergine. Il sudamericano è bravo a restare nel gruppetto di testa dopo una serie di cadute e riesce a sorprendere i velocisti rimasti con lui, a partire da Caleb Ewan, secondo in volata. Una maxi caduta nel finale crea problemi a tutti gli uomini di classifica e, Carapaz a parte, solo la maglia rosa Roglic arriva nel gruppo di testa. Nibali perde 18", mentre Dumoulin arriva al traguardo con un ginocchio sanguinante 4' dopo l'arrivo di Carapaz. Restano sulla schiena dei rispettivi proprietari alla partenza anche tutte le altre maglie.
La corsa
Si parte da Orbetello e, come nei giorni scorsi, il gruppo lascia subito andare la fuga di giornata. I protagonisti odierni sono Mirco Maestri, Marco Frapporti e Damiano Cima, che avevano già partecipato alla fuga della seconda tappa. Il gruppo non sembra essere molto interessato ai tre, che riescono a raggiungere un vantaggio massimo di 12" 20', quando vanno a prendersi l'unico GPM di giornata, che diventa così il primo GPM non conquistato da Giulio Ciccone in questa edizione del Giro. I tre fuggitivi si prendono anche i due traguardi volanti di giornata, dove il gruppo passa senza nemmeno fare la volata per i punti rimasti a disposizione. Il ritmo cambia quando le squadre dei velocisti mettono in testa i loro uomini per recuperare il gap con i fuggitivi. Nonostante lo sforzo dei team, però, a un certo punto della gara sembra che anche i tre uomini in fuga possano avere qualche possibilità di arrivare fino al traguardo. Frapporti e Maestri lo capiscono e provano ad aumentare il ritmo, arrivando a staccare Cima quando mancano 17 chilometri al traguardo. Il gruppo, però, va troppo forte e ai -11 riprende i due uomini rimasti al comando.
Nel frattempo, arriva una prima caduta, che coinvolge una quindicina di uomini e costringe molti altri a togliere il piede dai pedali. Tra questi Giacomo Nizzolo, che diventa così il primo velocista costretto a dire addio alla vittoria quest'oggi. La caduta più pesante, però, è quella che arriva ai -6,5 dal traguardo: Puccio del Team Ineos si distrae mentre si trova nelle prime posizioni del gruppo e cade, scatenando un effetto a catena che porta a terra molti corridori. Nella caduta resta coinvolto Dumoulin, mentre in testa alla corsa una quindicina di corridori si avvantaggiano sul resto del gruppo. Le formazioni protagoniste dell'attacco sono la Bora-Hansgroe di Ackermann e la Groupama di Démare. Nel gruppo di testa Roglic e Carapaz sono gli unici uomini di classifica, mentre sono presenti tutti i migliori velocisti, tranne Nizzolo della Dimension Data e Gaviria della UAE, che è comunque la squadra più rappresentata in testa con ben 3 uomini.
Ai - 3 dal traguardo è proprio la UAE a mettersi a fare il ritmo in testa con Marco Marcato. Viviani paga il cambio di ritmo ed è il primo a staccarsi. Superato il cartello dell'ultimo chilometro, anche Démare appare in difficoltà, ma prova a resistere in coda al gruppetto. Nessuno, però, può resistere all'attacco di Carapaz, che a 400 metri dal traguardo anticipa la volata e saluta la compagnia. Caleb Ewan prova a lanciare una volata lunghissima, ma ormai Carapaz è irraggiungibile, e l'australiano deve accontentarsi del secondo posto. Sul gradino più basso del podio finisce Diego Ulissi che, forse, avrebbe potuto capitalizzare meglio il lavoro della sua squadra. A 2" da questo terzetto giunge un gruppetto di quattro corridori, tra i quali la maglia rosa Primoz Roglic. 18" dopo l'arrivo di Carapaz arriva il gruppo con Nibali e tutti gli altri big. Tutti tranne uno stoico Dumoulin, che giunge al traguardo 4' 04" dopo il vincitore, con un ginocchio totalmente ricoperto di sangue.
La corsa ripartirà domani da Frascati e dopo 140 km, sostanzialmente privi di difficoltà altimetriche, arriverà sul traguardo di Terracina. Il finale di tappa sarà in un circuito cittadino di 9.2 km con un lunghissimo rettilineo d'arrivo, in una tappa disegnata per concludersi in volata. Dopo la beffa odierna, dunque i velocisti avranno un'altra occasione per vincere una tappa, mentre sono prossime allo zero le possibilità di un arrivo della fuga.