Il Tour de France edizione 2018 prende il via da Noirmoutier en l'Ile e propone un percorso, nella prima settimana, piuttosto intrigante. L'organizzazione dà seguito alle recenti scelte e riduce al minimo le tappe prive di reale interesse, ponendo qua e là grattacapi in grado di infastidire anche gli attori principali della corsa in giallo. Dopo un morbido cuscinetto costruito ad arte per le ruote veloci, ecco la cronometro a squadre, punto di rottura per spingere sull'orlo del baratro più di un fuoriclasse. Tra la quinta e la sesta uscita avvisaglie in quota, anticamera gustosa per la prova dominicale, con traguardo a Roubaix e sembianze da classica. Il pavé è spauracchio temuto da molti, il Tour entra nel vivo. 

La prima settimana 

Tappa 1 

La prima uscita misura 201 chilometri e propone un percorso con limitate insidie. L'unico GPM è situato nella porzione finale di corsa - km173 - ma non sembra in grado di alterare l'equilibrio. 700 metri al 4.2%, uno strappo che termina a poco meno di 30 km dal traguardo. C'è spazio per ricucire ed organizzare lo sprint. 

Tappa 2 

Discorso similare per la seconda tappa. Si parte da Mouilleron Saint Germain, l'epilogo è a La Roche sur Yon. La strada è tortuosa in avvio, la scalata verso la Cote de Pouzauges può fungere da trampolino per eventuali attaccanti. Archiviata l'unica scossa altimetrica, riflettori sul ritorno del gruppo. Il traguardo volante di Beaulieu sous la Roche accende la lotta per il successo, siamo a una cinquantina di chilometri dallo striscione d'arrivo. Volata di gruppo, ancora una volta. 

Tappa 3 

Lunedì contro il tempo, la cronometro a squadre di Cholet chiama alla scoperta i grandi della generale. La classifica assume contorni reali, i primi significativi distacchi serpeggiano in suolo francese. 35.5 chilometri, prova piuttosto nervosa, non ad "uso" esclusivo degli specialisti. Qualche colpo di pedale e l'asfalto si fa rovente, il primo rilevamento è al chilometro 13. Interessante anche la seconda fase, in vetta alla Cote de la Seguiniere altro stop. Qui si può trarre un primo bilancio, mancano infatti meno di dieci chilometri. 

Tappa 4 

Si riparte, il giorno seguente, da La Baule. Dopo una parentesi in seconda fila, si rinnova la sfida tra le ruote veloci. 195 chilometri, come in occasione delle prime due tappe, un solo squillo in quota, di quarta categoria. La Cote de Saint Jean la Poterie presenta pendenze serie, ma si dipana per soli 800 metri. Impossibile creare selezione, meglio mantenere una posizione coperta e risparmiare energie. 

Tappa 5 

Cinque GPM, prime sensazioni sullo stato di forma dei grandi. Da Lorient a Quimper, 204.5 chilometri privi sostanzialmente di pianura. La parte più agevole è la prima, una cinquantina di chilometri per entrare nell'atmosfera di corsa. Dopo il traguardo volante di Roudouallec, prime rampe verso la Cote de Kaliforn. 1.7 chilometri, pendenza media superiore al 7%. Inizia da qui una sequenza di salite e successive discese in grado di spezzare il plotone. Sono montagne dalle caratteristiche simili, di lunghezza ridotta ma elevato grado di difficoltà. La Cote de la montagne de Locronan chiude il pacchetto, siamo ai meno 23. Il finale non è però accomodante, attenzione alle sorprese. 

Tappa 6 

La doppia scalata al Mur de Bretagne - primo passaggio al km162 - caratterizza la sesta uscita. 2 chilometri, pendenza media del 6.9%, un muro disegnato per corridori esplosivi, dal cambio di passo repentino. In precedenza, all'alba, due ascese di semplice soluzione, àncora per rendere la tappa più godibile.  

Tappa 7 

Spicchio di "celebrità" nella Fougeres - Chartres per gli sprinter. La Cote de Buisson de Perseigne - 1.5 chilometri, pendenza media del 3.9% - divide in due la tappa, è il preludio al traguardo volante di Berd'Huis - km.168. Gli ultimi 50 chilometri sono poi pianeggianti, nessun problema per le squadre a caccia della vittoria parziale. 

Tappa 8 

Poco cambia nella Dreux - Amiens. Due Cote di quarta categoria illuminano la porzione iniziale, qualche saliscendi rende meno prevedibile la fase saliente. Nulla che possa evitare l'ennesimo volatone di questa prima settimana. 

Tappa 9 

L'arrivo a Roubaix svela le caratteristiche dell'attesa nona tappa. Il percorso ricalca quello di una classica, il pavé è l'assoluto protagonista. Quindici settori, le insidie che da sempre rendono le corse di un giorno al Nord indecifrabili. Il rischio è di perdere il Tour, di incassare uno schiaffo difficile poi da colmare. I capitani devono sfruttare al meglio l'operato dei gregari per non trovarsi soli nel "fango".