Il Team Sky monopolizza il Giro del Delfinato. Gianni Moscon, in virtù del risultato conseguito ieri, veste la maglia di leader, alle sue spalle Kwiatkowski e Thomas. Diverse frecce all'arco, la formazione in nero può controllare la corsa. La quinta uscita riserva però alcune insidie e un epilogo in quota in grado di creare i primi interessanti distacchi. Si parte da Grenoble e i chilometri da percorrere sono 130.5, con chiusura a Valmorel. La parte iniziale non è accomodante, due ascese attendono il plotone. Un colpo di pedale e la Cote de Naysord porge la mano ad eventuali attaccanti. 3.7 chilometri, la pendenza media non è da sottovalutare - 8.5%. Terreno fertile per proporre un'azione, per staccare il grosso del gruppo, sfruttando poi il Cole des Mouilles per costruire un tesoretto di proporzioni ampie.
Al termine della discesa, un'ulteriore scossa altimetrica. Con l'approdo a La Rochette la tappa entra in una sorta di limbo, circa 100 chilometri pianeggianti in cui chi insegue può gestire il disavanzo e nel caso ridurre il gap prima dell'infuocato finale. A dirimere vinti e vincitori, la scalata verso Valmorel, classificata di categoria speciale. Misura 12.7 chilometri, la pendenza media è del 7%. Si tratta di una salita regolare, non si scende sostanzialmente mai sotto il 6%, nel settore più duro si tocca l'8.3%. Materia per specialisti, corridori in grado di reggere sulla lunga gittata.
Diversi i possibili protagonisti. Daniel Martin ha gamba e coraggio, Bardet può accendere la contesa. Adam Yates, forte di una buona condizione, intende lanciare l'offensiva. Differenti propositi per Nibali, in affanno a Lans-en-Vercors e ancora a caccia della miglior forma in vista dell'imminente Tour. Un'eccessiva attesa può infine favorire Alaphilippe, bravo a "nascondersi" negli anfratti della corsa.
Il percorso