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Giro d'Italia, Yates vince sul Gran Sasso davanti a Pinot e Chaves. Male Froome e Aru

Sprint vincente della maglia rosa a Campo Imperatore, che piega Pinot e il compagno di squadra Chaves. Bene Pozzovivo e Formolo, resiste Dumoulin. A oltre un minuto Froome e Aru.

Giro d'Italia, Yates vince sul Gran Sasso davanti a Pinot e Chaves. Male Froome e Aru
Simon Yates vince sul Gran Sasso. Foto Credit: LaPresse - D'Alberto / Ferrari / Paolone / Alpozzi
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Di Andrea Russo Spena

Simon Yates si conferma il corridore più forte di quest'inizio di Giro d'Italia 2018, vincendo anche la nona tappa, sul traguardo in quota del Gran Sasso, presso Campo Imperatore. Il britannico della Mitchelton-Scott consolida il primato nella generale, mantenendo la maglia rosa, battendo nello sprint finale il francese Thibaut Pinot (Groupama-FDJ) e il compagno di squadra colombiano Esteban Chaves. A quattro secondi Domenico Pozzovivo (Bahrain-Merida) e Richard Carapaz (Movistar), a dieci Davide Formolo (Bora-Hansgrohe). Limita i danni l'olandese Tom Dumoulin, all'arrivo con dodici secondi di ritardo, insieme al colombiano Miguel Angel Lopez (Astana) e al neozelandese George Bennett (Lotto-Jumbo). Perde oltre un minuto invece il britannico Chris Froome (Team Sky), che si stacca intorno ai tre chilometri dalla conclusione. Poco più indietro anche Fabio Aru (Team UAE Emirates). Domani giorno di riposo: Yates in rosa davanti a Chaves e Dumoulin.

La nona tappa del Giro d'Italia 2018 conduce il gruppo da Pesco Sannita al Gran Sasso, per 225 chilometri complessivi. E' la frazione più impegnativa della prima parte della corsa rosa. Tre gran premi della montagna posti sul percorso, quello di Roccaraso (a metà frazione), poi quelli di Calascio e Campo Imperatore, con la strada che sale costantemente negli ultimi quarantacinque chilometri. Il tratto finale ha pendenze intorno all'8%, con punte del 10%. In avvio viene lasciata andare una fuga di quattordici uomini, con la Mitchelton-Scott non intenzionata a dannarsi l'anima per rincorrere. Al comando ecco Mickael Cherel (AG2R La Mondiale), Davide Ballerini e Fausto Masnada (Androni Giocattoli-Sidermec), Manuele Boaro e Giovanni Visconti (Bahrain-Merida), Simone Andreetta (Bardiani-CSF), Cesare Benedetti (Bora-Hansgrohe), Tim Wellens (Lotto Soudal), Natneal Berhane (Dimension Data), Hugh Carthy (EF Education First-Drapac), Maxim Belkov (Katusha-Alpecin), Gianluca Brambilla (Quick-Step Floors), Laurent Didier (Trek-Segafredo) e Alex Turrin (Wilier Triestina-Selle Italia). La giornata è scandita dai minuti di vantaggio dei battistrada, che guadagnano anche oltre otto minuti sul gruppo dei migliori, superano il gran premio della montagna di Roccaraso, proseguono compatti in discesa e affrontano insieme le prime rampe della salita verso Calascio. A quaranta chilometri dalla conclusione il gap nei confronti del plotone della maglia rosa è ancora superiore ai cinque minuti, ma sull'ultima salita è l'Astana a cominciare un forcing prolungato, che dimezza presto il margine. Davanti rimangono solo Boaro, Visconti, Cherel, Carthy, Masnada e Brambilla, mentre gli altri fuggitivi della prima ora perdono contatto.

E' poi Fausto Masnada dell'Androni Giocattoli-Sidermec ad allungare, con Manuele Boaro al suo inseguimento, e i vari Visconti, Cherel, Carthy e Brambilla più staccati. Luis Leòn Sanchez tira per l'Astana, riduce il gap a un minuto e mezzo in vista degli ultimi otto chilometri. Ai meno cinque il britannico Hugh Carthy prova a riprendere Boaro e a inseguire Masnada, allontanando gli sfiniti Brambilla, Visconti e Cherel. Ma il destino degli uomini al comando - distanziati tra loro - è segnato, perchè a Sanchez subentra l'australiano Jack Haig della Mitchelton-Scott. Una volta raccattati sul percorso Boaro, Carthy e Masnada, è Giulio Ciccone (Bardiani-CSF) a provare più volte l'allungo, senza successo. Scattano anche Miguel Angel Lopez (Astana) e Thibaut Pinot (Groupama-FDJ), ma nessuno riesce a fare la differenza. Prima Fabio Aru (UAE Team Emirates), poi Chris Froome (Team Sky), pagano dazio al ritmo dei migliori, staccandosi sul tratto più duro. Davanti si difendono Carapaz, Dumoulin e Bennett, ma lo sprint finale premia Simon Yates (Mitchelton-Scott), che in maglia rosa regola Pinot e il compagno di squadra Esteban Chaves, dopo una progressione di Domenico Pozzovivo (Bahrain-Merida), quarto al traguardo a quattro secondi, insieme alla maglia bianca di Richard Carapaz (Movistar). Bene Davide Formolo (Bora-Hansgrohe), a dieci secondi, due secondi meglio dei comunque positivi Tom Dumoulin (Team Sunweb), Miguel Angel Lopez e George Bennett (Lotto-Jumbo). Froome e Aru perdono invece rispettivamente 1'06" e 1'13" (abbuoni esclusi). Simon Yates conserva così la maglia rosa, con trentadue secondi di vantaggio su Chaves e trentotto su un sornione Dumoulin.

Ordine d'arrivo. 1. S. Yates in 5h 54' 13". 2. Pinot s.t. 3. Chaves s.t. 4. Pozzovivo a 4". 5. Carapaz s.t. 6. Formolo a 10". 7. G. Bennett a 12". 8. Dumoulin s.t. 9. Lopez s.t. 10. Ciccone a 24".

Classifica generale. 1. S. Yates in 37h 37' 15". 2. Chaves a 32". 3. Dumoulin a 38". 4. Pinot a 45". 5. Pozzovivo a 57". 6. Carapaz a 1'20". 7. G. Bennett a 1'33". 8. Dennis a 2'05". 9. Pello Bilbao s.t. 10. Woods a 2'25"