Christopher Froome e Tom Dumoulin sono attualmente i detentori dei tre grandi giri - il britannico ha vinto Tour e Vuelta, l'olandese il Giro - e quindi i naturali favoriti per la Corsa rosa che partirà domani, ma Fabio Aru sarà per loro il primo avversario da sconfiggere. Il sardo torna al Giro d'Italia dopo due anni d'assenza in cui ha preferito correre il Tour de France, indossando anche la maglia gialla, e la Vuelta a España senza però ripetere il successo del 2015, l'unico finora in tema grandi giri.
Il Cavaliere dei Quattro Mori arriva in Israele con una nuova squadra, l'UAE Team Emirates, conscio di poter mettere in difficoltà entrambi i rivali sulle tante montagne che il percorso gli prospetta. Se infatti Froome e Dumoulin avranno dalla loro le prove contro il tempo, Aru avrà le salite alpine. Vero, obietterete, ma anche il britannico va forte quando la strada inizia ad inerpicarsi sui versanti rocciosi, ma è altrettanto vero che finora l'alfiere del Team Sky non si è mai testato sulle montagne italiane, differenti per lunghezza e pendenze da quelle francesi e soprattutto dai Pirenei. Wiggins pagò dazio anche per via del meteo, il keniano non sembra darci troppo peso, anzi lo soffre molto di più l'azzurro, quindi il verro terreno di battaglia resteranno, come sempre le montagne. La partenza da Israele non sorride ad Aru, cronometro inaugurale che rischia già di palesare un conto salato, ma già dalla sesta tappa, quella con arrivo all'Etna, il sardo dovrà farsi valere e provare ad attaccare per recuperare il tempo che inevitabilmente avrà perso a Gerusalemme. Il clou però ci sarà nella seconda settimana con il ritorno del Monte Zoncolan e la comparsa delle Dolomiti, da sempre simbolo chiave della corsa rosa. Lì Aru dovrà giocarsi le carte migliori perché dopo le grandi montagne arriva la lunga cronometro di Rovereto: 35 chilometri leggermente mossi che giocheranno a favore dei suoi avversari.
Per mettere in atto una strategia aggressiva, Aru, avrà bisogno del pieno supporto della squadra. L'UAE Team Emirates, che lo ha strappato all'Astana nello scorso inverno, gli fornisce un buon cast di supporto con Atapuma, Polanc e Conti pronti a farsi valere sulle salite italiane, difficile supporre che anche Ulissi si metta a disposizione del sardo in gruppo, più probabile vederlo in una fuga nei tapponi e a caccia del successo personale in quelle vallonate. Di dubbio aiuto, in montagna, Marcato, Stake Laengen e Mori, ma, in caso di possesso della maglia rosa, loro saranno importanti per tenere a bada la corsa nel frazioni pianeggianti.