L'edizione numero centosedici della Parigi-Roubaix è del campione del mondo. Peter Sagan sfata la maledizione dell'Inferno del Nord, attacca a cinquantaquattro chilometri dalla conclusione, su un tratto in asfalto, riagguanta i fuggitivi della prima ora e scrive la storia nel velodromo più famoso al mondo, battendo in volata uno strepitoso Silvan Dillier, svizzero dell'AG2R La Mondiale. Altra classica monumento vinta in carriera dallo slovacco della Bora-Hansgrohe, dopo il Giro delle Fiandre 2016. Terzo il vincitore della Ronde di quest'anno, l'olandese Niki Terpstra (Quick-Step Floors), mentre il belga Greg Van Avermaet (BMC) chiude al quarto posto, vincendo la volata con i connazionali Jasper Stuyven (Trek-Segafredo) e Sep Vanmarcke (EF Educations First-Drapac p/b Cannondale). Male gli italiani: caduto Matteo Trentin (Mitchelton-Scott), mai realmente competitivo Gianni Moscon (Team Sky).
La Parigi-Roubaix 2018 si disputa sul percorso tradizionale, da Compiegne a Roubaix, per 257 km complessivi, di cui 54.5 su ventinove settori di pavè). La Regina delle Classiche è baciata dal sole, e poco la partenza si forma la fuga di giornata, composta da nove uomini. Si tratta di Sven Erik Bystrøm (UAE Team Emirates), Silvan Dillier (AG2R La Mondiale), Marc Soler (Movistar), Ludovic Robeet (WB Aqua Protect Veranclassic), Jimmy Duquennoy (WB Aqua Protect Veranclassic), Jelle Wallays (Lotto Soudal), Geoffrey Soupe (Cofidis, Solutions Credits), Gatis Smukulis (Delko Marseille Provence KTM), e Jay Robert Thomson (Dimension Data), che guadagnano anche otto minuti sul gruppo dei migliori, che riducono però il gap fino a un paio di minuti nei pressi della Foresta di Arenberg, dove la corsa si accende. Qui è il belga Philippe Gilbert (Quick-Step Floors) a seguire un attacco dell'olandese Mike Teunissen (Team Sunweb) e ad allungare di una trentina di secondi sul drappello dei migliori, già frazionatosi. Si procede tra cadute e forature: a farne le spese, i vari Oliver Naesen (AG2R La Mondiale), Alexander Kristoff (Team UAE Emirates), John Degenkolb (Trek-Segafredo) e Matteo Trentin (Mitchelton-Scott). Il tentativo di Gilbert non va a buon fine, e la Quick-Step Floors decide allora di giocarsi la carta del ceco Zdenek Stybar, con un altro allungo, ben rintuzzato dal lavoro della Bora-Hansgrohe, con Marcus Burghardt e Daniel Oss a tenere al coperto il loro capitano Peter Sagan. Davanti rimangono intanto in tre: Dillier, Bystrom e Wallays, con Soler che si arrende a una sessantina di chilometri dalla conclusione.
Quando tutti attendono il settore in pavè di Mons-en-Pevele, Greg Van Avermaet (BMC) tenta un allungo su un tratto in asfalto. Anche la sua azione non va a buon fine, a differenza di quella di Peter Sagan. Il campione del mondo va via senza nemmeno alzarsi sui pedali, sfrutta un momento di indecisione degli altri favoriti e inizia la sua cavalcata verso la gloria. Lo slovacco riprende i fuggitivi, respira insieme a loro facendosi dare dei campi, poi sul pavè stacca tutti, eccezion fatta per uno strepitoso Silvan Dillier, che resiste anche sul Carrefour de l'Arbre. Dopo aver guadagnato subito trenta secondi, Sagan giunge ad accumulare anche un minuto e mezzo di vantaggio sui suoi inseguitori, che si muovono troppo tardi, su impulso dell'olandese Niki Terpstra (Quick-Step Floors), il più brillante tra gli altri big. Con il vincitore dell'ultimo Giro delle Fiandre rimangono a fatica lo stesso Van Avermaet, Sep Vanmarcke e Taylor Phinney (EF Education First-Drapac p/b Cannondale), Jasper Stuyven (Trek-Segafredo) e Wout Van Aert (Veranda's Willems-Crelan). Proprio Van Aert è vittima di una foratura sul Carrefour de l'Arbre, in un momento cruciale della corsa. Sagan e Dillier amministrano bene il vantaggio acquisito, giungono insieme al velodromo di Roubaix, dove lo slovacco vince di forza la strana volata a due, portandosi a casa la Regina delle Classiche, a lungo inseguita. Nel finale Terpstra stacca i compagni d'avventura e chiude terzo, a quasi un minuto di ritardo. Con un minuto e mezzo giungono Van Avermaet, Stuyven e Vanmarcke, mentre Nils Politt (Katusha-Alpecin), Taylor Phinney, Zdenek Stybar e Jens Debusschere (Lotto Soudal) completano una top ten senza italiani. Niente da fare per Gianni Moscon del Team Sky, mai davanti in una corsa spettacolare e durissima.
Ordine d'arrivo. 1. Sagan in 5h 54' 06". 2. Dillier s.t. 3. Terpstra a 57". 4. Van Avermaet a 1'34". 5. Stuyven s.t. 6. Vanmarcke s.t. 7. Politt a 2'31". 8. Phinney s.t. 9. Stybar s.t. 10. Debusschere s.t.