Laura Dahlmeier vince l'oro nella sprint olimpica di Pyeonchang. L'atleta tedesca dimostra ancora una volta una maturità invidiabile, gestendo al meglio le difficili condizioni di vento e chiudendo la gara con lo zero al poligono. Decisiva, in particolare, per le sorti della competizione la seconda sessione di tiro, quando una forte folata di vento ha rischiato di compromettere la prestazione di Dahlmeier.
La campionessa bavarese è riuscita, però, a limitare i danni aspettando che le condizioni migliorassero prima di completare la sessione immacolata.
Proprio la precisione al poligono (solo due atlete, lei e Akimova non hanno commesso errori) è stata la componente fondamentale della gara che ha consentito a Dahlmeier di imporsi con distacchi importanti in vista dell'inseguimento. L'atleta teutonica chiude, infatti, la sprint con 24.2 secondi di vantaggio sulla norvegese Marte Olsbu (1+0) e 25.8 sulla ceca Veronika Vitkova (0+1). Il distacco accumulato la farà partire in una posizione invidiabile in quella che è di fatto la sua gara, ovvero l'inseguimento, dove andrà a caccia della storica doppietta.
Alla vigilia della sprint si temeva che il nemico principale potesse essere il vento. E così è stato. Le forti e improvvise folate hanno portato tante atlete a commettere diversi di errori. Alcune delle favorite della vigilia, come Hermann, Makarainen, Ekhoff, Domracheva e Kuzmina sono cadute al poligono. Le uniche a salvarsi sono le ultime due, con la bielorussa che chiude al nono posto con due bersagli mancati, mentre la slovacca si classifica tredicesima con 3 errori e il miglior tempo sugli sci.
L'unica big a non sbagliare è proprio Laura Dahlmeier. La tedesca, come spesso le accade, parte gestendo le forze per poi aumentare il passo con il passare dei chilometri. Di grande livello soprattutto l'ultimo giro, quando inserisce le marce alte dopo aver perso qualche secondo di troppo nel poligono in piedi e guadagna sulle dirette concorrenti per il podio.
I tanti errori delle favorite della vigilia aprono la strada alle outsider. Ne approfittano Marte Olsbu e Veronika Vitkova, entrambe ragazze di grandissimo spessore ma certamente un gradino sotto rispetto alle big del circuito. Sia Olsbu che Vitkova percorrono il giro di penalità solo una volta e realizzano una prova molto solida sugli sci. La ceca arrivava alla gara odierna addirittura immacolata nelle sessioni di tiro in piedi delle sprint stagionali. Oggi a tradirla è stato proprio il poligono in piedi, ma l'errore non le impedisce di ottenere un bronzo pesante per lei e il suo paese, vista l'assenza di un mostro sacro come Koukalova. Bene anche Marie Dorin, schierata a sorpresa dallo staff francese e capace di chiudere la competizione quarta con un bersaglio mancato.
C'è un po' di rammarico per la gara delle azzurre. Wierer e Vittozzi escono dal primo poligono in testa grazie ad una velocità di esecuzione invidiabile e ad un buon ritmo sugli sci. Nel secondo giro entrambe tengono un ottimo passo e sparano per una medaglia nell'ultima sessione di tiro. Qui, però, entrambe sono costrette a percorrere l'infausto giro di penalità. Vittozzi limita i danni, mancando un solo bersaglio e chiudendo la gara al sesto posto con 40 secondi di distacco da Dahlmeier e a circa 15 secondi dal podio, quindi in piena corsa per una medaglia nell'inseguimento.
Wierer, invece, commette due errori e cede qualcosa nell'ultimo giro. Alla fine chiuderà diciottesima con 1 minuto e 14 secondi di ritardo. L'altoatesina, dunque, sarà chiamata ad una grandissima rimonta nella giornata di lunedì per agguantare un piazzamento nei primi tre in quella che è la gara in cui ha ottenuto più piazzamenti sul podio.
Per quanto riguarda le altre azzurre, Nicole Gontier si piazza al 44° posto e Federica Sanfilippo al 69° posto, con quest'ultima fuori dall'inseguimento.