Pinarello sposa l'elettrica. Lo storico marchio di biciclette, passato lo scorso anno sotto il controllo di Louis Vuitton, lancia Nytro, una due ruote da corsa, bella ed elettrica che farà molto discutere, ma l'intento della casa trevigiana è chiaro: aiutare chi ha difficoltà a terminare le salite ed ammirare i meravigliosi panorami che si stagliano dalla cima. A descriverlo è lo stesso amministratore delegato della storica azienda, Fausto Pinarello, che parla così alla Gazzetta dello Sport: "Il concetto di base è molto semplice: i migliori panorami e la più grande passione dei ciclisti sono le montagne. Più sali e più è bello. Ma la salita è anche il maggiore ostacolo per molte persone. Così, a godere delle situazioni migliori, è solo la punta dell’iceberg di tutto il movimento turistico-amatoriale. Una bici di questo tipo, invece, è il miglior aiuto per chi, a causa di vari problemi (peso, età, poco tempo per allenarsi...) vuole godere completamente il ciclismo".
Il mezzo elettrico però sarà sempre malvoluto dai puristi della bicicletta, anche se le caratteristiche di Nytro sono esattamente le stesse di una Dogma, per dirne una, eccezion fatta per il motore, ovviamente. Il meccanismo meccanico è prodotto dall'azienda tedesca Fauza e possiede una potenza nominale di 250 Watt ed un massima di 400W. L'aiuto che può dare è quindi notevole, soprattutto se pensiamo che può assistervi al massimo della potenza fino a 1400 metri di dislivello. La potenza del motore può essere gestita tranquillamente dal manubrio tramite tre pulsanti che determinano un'erogazione di Watt prestabilita: colore verde per la modalità breeze (a 125W), blu per la river (250W) e rosso per la rocket (400W).
La novità più importante, però, è che allo studio ci sarebbe un Giro d'Italia per biciclette elettriche. Il percorso sarebbe esattamente uguale a quello dei professionisti con i cicloamatori che passerebbero sulle stesse strade appena poche ore prima dei professionisti. Il progetto è ovviamente guidato dalla casa trevigiana, che nelle biciclette con la pedalata assistita sembra crederci molto, anche se, per fortuna, nel ciclismo professionistico non entreranno mai.