Nairo Quintana è reduce da una stagione negativa, con la sola Tirreno-Adriatico come corsa conquistata ed una vittoria al Giro d'Italia sfumata contro Tom Dumoulin, sia a causa delle cronometro, sia per la troppa attesa mostrata sulle grandi montagne. Il colombiano si presenta quindi al via del Giro di Lombardia con rinnovate intenzioni di vittoria, così da conquistare la sua prima Monumento in carriera ed al contempo riscattare una stagione negativa.
Lo scalatore colombiano è intervenuto sulle colonne della Gazzetta dello Sport, dove ha parlato proprio del Giro di Lombardia. In preparazione alla Classica delle foglie morte, Quintana, ha corso la Tre Valli Varesine, conclusa senza particolari acuti, e la Milano-Torino, dove ha terminato ai piedi del podio andando forse meglio del previsto: "In corsa più passavano i chilometri, più mi sentivo bene. Mi sono divertito. Certo, chi viene dalla Vuelta ha più ritmo. Le mie gambe giravano nel migliore dei modi, il battito del polso era un po' accelerato, ma posso essere soddisfatto". Molti quando hanno letto il nome di Quintana nella start list del Lombardia, pensavano ad una presenza obbligata dalla propria squadra, ma il colombiano chiarisce subito che è al via per giocarsi le sue carte: "Voglio stare con i favoriti il più a lungo possibile e vedere cosa succede. Non sono il favorito, ma neppure sono qui per mostrare il numero e fare passerella. Il Lombardia ha salite dure, mitiche. E' bello esserci".
Come detto, Quintana, arriva da una stagione negativa, soprattutto per quanto riguarda i grandi giri. Il Tour de France è stata sicuramente la delusione della stagione, ma il colombiano ha una spiegazione abbastanza ragionevole: "Nel 2016 avevo corso Tour e Vuelta. Nel 2017 Giro e Tour. Cioè quattro grandi giri nello spazio di tredici mesi, troppo. Il fisico mi ha presentato il conto". Nonostante la mancata vittoria al Giro, però, il colombiano non crede che la stagione sia stata così negativa: "Andando a vedere i risultati, ho vinto la Vuelta Valenciana a Febbraio e la Tirreno-Adriatico a Marzo. In tutto i successi sono sei, questo per dire che non è stata una stagione così negativa. Il Giro l'ho iniziato benissimo e l'ho perso di poco. C'erano 70 chilometri a cronometro e io non sono stato bene nelle ultime tappe. Non lo dico per trovare alibi, solo per sottolineare che il secondo posto non è stato un risultato così cattivo. Al Tour, quello sì, ho pagato dazio".
Il colombiano, però, nonostante il calo vertiginoso avuto in Francia, non vuole rinunciare all'idea della storica doppietta Giro-Tour: "No, lo rifarò anche se non so quando. Bisognerà programmare meglio, ma non credo sia impossibile. Io stesso, in passato, più volte sono già riuscito ad essere competitivo a Giro e Vuelta, o Tour e Vuelta".