Dopo aver dominato la cronometro iridata, sul duro percorso norvegese di Bergen, sede dei campionati mondiali di ciclismo su strada edizione 2017, Tom Dumoulin non vuole porsi altri limiti. Nella sua mente c'è già la prova in linea di domenica, che lo vedrà tra i favoriti insieme ad altri mostri sacri come Peter Sagan, Phillippe Gilbert e Greg Van Avermaet, per non parlare dei vari Michal Kwiatkowski e Michael Matthews: "Oggi non ci saranno grandi festeggiamenti - le parole dell'olandese dopo il successo - domenica si disputa la prova in linea, correrò per vincere un'altra medaglia d'oro. Questa settimana è già storica per me, ma non mi basta".
Sono infatti già due le medaglie d'oro conquistate in pochi giorni, se si considera il primo posto ottenuto con il Team Sunweb nella cronometro a squadre di tre giorni fa. Un Dumoulin in gran forma, che ha deciso di saltare la Vuelta a Espana proprio per preparare al meglio la settimana iridata, e che ora non vuole tornare sulle polemiche sul cambio di bicicletta in salita nella prova contro il tempo: "Venerdì eravamo sicuri che avremmo dovuto cambiare bici per affrontare il Mount Floyen ma, una volta provata l'ascesa, abbiamo capito che non era necessario. Ribadisco, sono stato a lungo dubbioso. All'inizio pensavo che il cambio di bici fosse inevitabile, poi ho visto la salita e alla fine ho deciso di non rischiare. Sono uno di quei corridori che possono andar forte in salita anche su una bici da cronometro, non ho problemi a gestire una situazione del genere. Penso sia stata la scelta giusta". E' davvero un anno straordinario per questo corridore olandese - che l'anno prossimo punterà al Tour de France - capace di aggiudicarsi la maglia iridata a cronometro dopo aver vinto il Giro d'Italia del Centenario e averla sfiorata al Mondiale spagnolo di Ponferrada nel 2014, quando fu d'argento, esattamente come la scorsa stagione alle Olimpiadi di Rio de Janeiro: "La doppietta è qualcosa di incredibile. Domenica sono stato molto sorpreso di vincere la crono a squadre, è stato davvero fantastico. Oggi forse è tutto meno sorprendente, perchè ero uno dei favoriti, ma in questi casi poi è sempre difficile rimanere tranquilli. Per fortuna sono riuscito a restare calmo, e ho trovato una buona giornata. Ancora non riesco a crederci".
Dumoulin racconta così la sua prestazione, che ha sbaragliato la concorrenza, dallo sloveno Primoz Roglic, argento a cinquantotto secondi, al britannico Chris Froome, bronzo a un minuto e ventuno (di otto secondi più veloce del portoghese Nelson Oliveira): "Pensavo che oggi la mia potenza sarebbe venuta meno, a causa della salita finale, mentre invece mi sono sentito benissimo. E' una sensazione fantastica, quando ha cominciato a piovere ho avuto bisogno di prendere le curve con molta cautela, lentamente, specialmente nel primo chilometro di salita, con tutti quei tornanti. Su ogni curva la mia ruota posteriore scivolava, perchè avevo le gomme da cronometro: pensavo sarebbe stata una prova asciutta". Anche su un percorso duro come quello di Bergen, Dumoulin si è dimostrato un cronoman completo, più di tanti altri specialisti finiti lontani, come il tedesco Tony Martin, il bielorusso Vasil Kiryenka e l'australiano Rohan Dennis. Non ha tradito le attese neanche Chris Froome, medaglia di bronzo al termine di un'estate che lo ha visto trionfare sia al Tour de France che alla Vuelta a Espana: "Sono contento perchè non ho rimpianti - le parole del kenyano bianco dopo l'arrivo - ho dato davvero tutto. Quando tornerò a casa mi chiederò come ho fatto ad agguantare questo bronzo. Ora come ora non so dare una risposta, so solo che è giunto il momento di riposare. Voglio fare i complimenti a Tom per la sua prova, oggi è stato nettamente il più forte di tutti. Non ci sono scuse, le condizioni erano le stesse anche per lui, che ha vinto davanti a me e a Roglic".