Mancano pochi giorni al via dei campionati mondiali di ciclismo su strada, in programma a Bergen, in Norvegia, dal 17 settembre al 24 settembre prossimi, e le attenzioni italiane sono tutte puntate sui nomi che il commissario tecnico Davide Cassani sceglierà di portare alla rassegna iridata. Sarà un percorso di difficile interpretazione, quello in linea di Bergen, lungo ben 276.5 km, con un circuito di 19.5 km, da ripetere per dodici volte, dopo una prima parte- pianeggiante - di quaranta chilometri.
Il circuito sarà mediamente impegnativo, un lungo saliscendi intorno alla cittadina di Bergen, con un doppio strappo iniziale di Sollveinsviken (600 m. di lunghezza al 5.5% di pendenza media) e di Arstad (900 m. all 5%), prima della salita chiave della corsa iridata, rappresentata dall'ascesa del Mount Ulrichen, 1.5 al 6.4%. Dopo lo scollinamento sarà più difficile controllare la prova, soprattutto nelle ultime tornate, perchè al traguardo mancheranno una decina di chilometri, sette dei quali discesa e tre di pianura nel finale. Il tracciato sembra disegnato su misura per grandi corridori da corse di un giorno, come il due volte campione del mondo (Richmond 2015 e Doha 2016) Peter Sagan, il belga Greg Van Avermaet, vincitore quest'anno della Parigi-Roubaix, il suo connazionale Philippe Gilbert, trionfatore a Giro delle Fiandre e Amstel Gold Race, l'australiano Michael Matthews, maglia verde all'ultimo Tour de France, il polacco Michal Kwiatkowski, aggiudicatosi in primavera Strade Bianche e Milano-Sanremo, e decisivo per la conquista della Grand Boucle da parte del compagno di squadra al Team Sky Chris Froome. In mezzo a grandi nomi, l'Italia del commissario tecnico Davide Cassani dovrà fare a meno di Vincenzo Nibali, caduto nella penultima tappa della Vuelta, quella con arrivo di sabato sull'Alto de Angliru, e tiratosi fuori da un posto tra i nove titolari di Bergen (da scegliere anche due riserve, con decisione che verrà presa giovedì dopo lo svolgimento della Coppa Agostoni). Nei preconvocati di Cassani ci sono al momento sedici uomini, tra i quali anche Nibali, scelti accuratamente in un mix di corridori versatili e veloci allo sprint, sia in caso di arrivo di gruppo che di volata ristretta.
Questi i quindici di Cassani, considerando proprio il forfait dello Squalo dello Stretto, reduce da acciacchi e fatiche post-Vuelta: Matteo Trentin (Quick-Step Floors), Elia Viviani (Team Sky), Sonny Colbrelli (Bahrain-Merida), Gianni Moscon (Team Sky), Diego Ulissi (UAE Team Emirates), Alessandro De Marchi (BMC), Daniel Oss (BMC), Marco Canola (Nippo-Vini Fantini), Alberto Bettiol (Cannondale-Drapac), Andrea Pasqualon (Wanty-Groupe Gobert), Salvatore Puccio (Team Sky), Enrico Gasparotto (Bahrain-Merida), Marco Marcato (UAE Team Emirates), Davide Villella (Cannondale-Drapac) e capitan Daniele Bennati (Movistar). Candidati al ruolo di capitani, dopo un'estate estremamente positiva, Matteo Trentin, che ha vinto quattro tappe alla Vuelta e ha sfiorato la maglia verde, Elia Viviani, abile nel raccogliere successi in giro per l'Europa, da Amburgo al Tour of Britain, passando per la Francia, Diego Ulissi, ieri vincitore del GP di Montreal, e Sonny Colbrelli, velocista adatto a tutti i terreni. Outsider di lusso Gianni Moscon ed Enrico Gasparotto, mentre i vari De Marchi, Bettiol (in crescita), Pasqualon, Puccio, Marcato e Bennati sembrano pronti per una maglia di gregariato. Consapevole di non essere il c.t. della squadra favorita per i Mondiali, Davide Cassani ha parlato oggi ai taccuini della Gazzetta dello Sport, toccando anche l'argomento Nibali: "Ho parlato con Vincenzo e con il suo preparatore Paolo Slongo. Sfortunatamente, la caduta ha condizionato la sua decisione di non esserci. Faceva fatica a respirare, ha bisogno di riposo, ma il suo è solo un arrivederci, perchè sta già pensando al Mondiale del 2018, a Innsbruck, che gli si addice molto di più".
Per quanto riguarda il resto della spedizione, Cassani si è espresso così: "A Ponferrada e Richmond, nel 2014 e nel 2015, sapevamo di non avere molte possibilità, mentre l'anno scorso abbiamo ottenuto un buon piazzamento a Doha con Giacomo Nizzolo (quinto, ndr), anche se eravamo consapevoli che vincere sarebbe stato difficile. Il nostro movimento ha iniziato piano la stagione, ma ora i ragazzi stanno vincendo e vincendo bene: è il miglior momento dell'anno per i corridori italiani. Trentin e Viviani sono al top, e questa è la squadra più forte che ho allenato, anche se sono altri i corridori favoriti per il Mondiale di Bergen. Mi riferisco a Sagan, Van Avermaet e Boasson Hagen. Il Belgio ha una squadra straordinaria: ad eccezione forse di Vermote, tutti i loro uomini possono vincere. Non sarà facile per noi, ma sono fiducioso, i miei ragazzi sono forti e intelligenti, sanno che la compattezza è la loro forza, e che solo insieme possono raggiungere un risultato che sarebbe impossibile conseguire da soli. Non ci sono frizioni tra loro".