L'ultimo capolavoro di Alberto Contador si è compiuto sulle pendenze terribili dell'Alto de Angliru, il Mortirolo o lo Zoncolan (fate voi) di Spagna, al termine di una Vuelta 2017 di alto profilo. Dovevano essere tre settimane di saluti, sono state invece venti tappe di piena competitività da parte del Pistolero, che ha sparato l'ultimo colpo nel giorno più bello, quello che ha deciso la corsa in favore di Chris Froome, re a Madrid dopo esserlo stato a Parigi. 

Eppure, persino la doppietta del kenyano bianco di un Team Sky impressionante passa in secondo piano rispetto all'impresa e al ritiro di Contador, corridore che mancherà al ciclismo più di quanto si sia disposti ad ammettere. In crisi solo nel primo arrivo pirenaico di Andorra, l'uomo di Pinto è stato splendido nel resto della Vuelta, iniziando una lunga rimonta, fatta di attacchi continui - alcuni anche a vuoto, ma è il bello di chi scatta senza contare i watt - e di giornate epiche, come quella di Los Machucos. Mancava il sigillo, una vittoria di prestigio, a Contador, per chiudere in bellezza una carriera fuori dall'ordinario: "Non poteva esserci finale migliore di questo - le parole del Pistolero dopo il successo sull'Angliru, riportate dal sito ufficiale della Vuelta - vincere sull'Angliru per mettere la parola fine alla mia carriera da ciclista professionista. Stamattina mi è stato subito chiaro che sarebbe stata la mia giornata, e che avrei dovuto dire addio in questo modo. Sapevo che la storia della discesa del Cordal era piena di cadute: anche quest'anno è stata dura, sono stato attento, insieme al mio compagno di squadra Jarlinson Pantano, poi è iniziata la salita. Sono entusiasta di come sono andate le cose. Sono davvero emozionato, ho cercato questa vittoria. Questa Vuelta non è cominciata bene però forse quell'avvio mi ha consentito di godermela ancora di più. Ho attaccato in ogni tappa, il podio mi è sfuggito per poco. Voglio ringraziare tutti, questa Vuelta è stata un regalo per me. Ora voglio godermi ogni momento, era l'ultima grande tappa della mia carriera, non potevo chiuderla in modo migliore". 

Se Contador gioisce, quasi commosso, Chris Froome esulta, non solo per aver vinto la Vuelta, ma anche per essersi liberato dell'etichetta di corridore in grado di concentrarsi e avere successo in un'unica corsa l'anno. Quasi un sospiro di sollievo per il kenyano bianco, da diverse stagioni vicino alla corsa rossa, ma mai in grado di arrivare a Madrid sul gradino più alto del podio. Quest'anno è stato diverso, e il britannico non trattiene la sua soddisfazione: "E' una sensazione assolutamente fantastica - le sue parole - che finale, l'Angliru non delude mai. E' davvero una salita brutale. Abbiamo fatto di tutto per riprendere Contador negli ultimi chilometri, ma oggi è stato troppo forte per noi. Per lui è straordinario chiudere la carriera con un successo del genere, quindi complimenti. Ovviamente, anche un enorme grazie ai miei compagni di squadra per tutto ciò che hanno fatto nelle ultime tre settimane. E' stata un'esperienza incredibile, probabilmente uno dei grandi giri più duri che abbia mai corso, se non il più duro in assoluto". Bene anche Vincenzo Nibali che, nonostante le difficoltà finali, a causa di una brutta caduta sulla discesa del Cordal, è riuscito a mantenere la seconda piazza in classifica generale, che significa posto d'onore stasera a Plaza Cibeles: "Sono scivolato in discesa - le parole dello Squalo dello Stretto in un comunicato della Bahrain-Merida - pioveva e la strada era sporca e sdrucciolevole. Fino a quel momento avevamo disputato una gran tappa, ma sull'ultima salita non ho potuto fare altro che difendermi. Sono contento di essere riuscito a portare a casa il secondo posto. I miei compagni di squadra hanno fatto tutti un lavoro eccezionale, ma devo ringraziare in particolare Franco Pellizotti. Senza di lui, con il dolore che provavo sulla parte sinistra del costato, non so se sarei riuscito ad arrivare con i migliori in cima all'Angliru". Sospetta frattura alle costole per Nibali, che in serata ha però voluto tranquillizzare tutti via Twitter, dicendosi pronto a soffrire anche nell'ultima tappa, la passerella di Madrid.