Miguel Angel Lopez incanta in quota, Vincenzo Nibali anima la corsa, Chris Froome non segue le accelerazioni dello Squalo, ma sale di passo, seguendo i dettami del suo noto computer. Mantiene, Froome, la maglia di leader, stacca ancora i rivali, eccezion fatta per Nibali, ora secondo con margine. Contador si aggrappa alla Vuelta, pagano Chaves ed Aru. Non c'è spazio per recuperare, dodicesima uscita, un finale per cuori forti. 

Motril – Antequera. Los Dólmenes, i chilometri da percorrere sono 160.1, due GPM, entrambi nella seconda porzione di corsa. L'avvio è leggermente mosso, qualche innocuo rimbalzo nei primi 40km, poi silenzio assoluto fino al rifornimento, chilometro 80. Qui muta completamente lo scenario, si sale verso Puerto del León, 17.4 chilometri all'insù, pendenza media del 4.9%, strappi oltre il 10. Difficile ipotizzare il movimento di un uomo di classifica qui, mancano 60 chilometri al termine, il rischio è di sprecare, senza esito, preziose energie. 

Dopo una picchiata irregolare, il plotone approccia la seconda ed ultima asperità. Puerto del Torcal, siamo alla resa dei conti. Il GPM è classificato di seconda categoria, misura 7.6km ed offre ampio spazio per una sortita da lontano. 7% la pendenza media, chi ha gamba può costruire un tesoretto da difendere nella successiva discesa. L'arrivo è pianeggiante. 

La tappa si presta ad una fuga da lontano, specie dopo lo scontro tra i migliori di ieri, ma non è da scartare l'ipotesi di un nuovo testa a testa tra i primi della generale, chiamati a scalfire, per quanto possibile, le certezze di un Froome all'apparenza tranquillo. 

Il percorso