Un giorno di riposo per eliminare pericolose tossine, per ritrovare passo e brillantezza. La Vuelta riprende quota quest'oggi, tappa di difficile soluzione, con un giudice infernale a separare vinti e vincitori. Il finale chiama gli uomini di classifica, ripropone il duello tra i grandi della generale. Chris Froome è saldamente al comando, il successo domenicale consente di guardare con altre prospettive le prossime uscite. Nessuno ha il passo del britannico, forte di una lunga cronometro in cui fortificare il suo cuscinetto

Caravaca de la Cruz – ElPozo Alimentación, i chilometri da percorrere sono 164.8, due GPM lungo la strada, posti in sequenza nel frangente conclusivo. Dopo un leggero rimbalzo in apertura, il gruppo affronta un lungo tratto con pendenza favorevole, circa 100km senza squilli, fino al rifornimento. Dopo il traguardo volante, la resa dei conti. L'asfalto si fa rovente, inizia l'ascesa verso l'Alto del Morrón de Totana. Un terza categoria, connesso al successivo GPM di prima categoria, Collado Bermejo. Una sequenza decisiva, pur senza pendenze probanti. Come si nota dal disegno sottostante, la salita tocca in due punti l'8.5% di pendenza, 6.5% la pendenza media. 

Gli ultimi 20km sono poi in discesa, una lunga picchiata pilota al traguardo. Come detto, Froome è il favorito n.1, Chaves e Contador, in leggero affanno nell'ultima prova, alla sua ruota, Nibali può cogliere il tramonto favorevole, Aru deve aggrapparsi con carattere. Ormai fuori dalla contesa Bardet, il francesino non ha il giusto colpo di pedale. 

Il percorso