Chris Froome non si accontenta, raccoglie quello che la strada offre, mette alla frusta, costantemente, i rivali. Chaves replica d'istinto, paga pegno sulla seconda stoccata del cavaliere in rosso. Padrone, aldilà del vantaggio. Alla ruota di Froome prima, poi addirittura davanti in uno sprint d'orgoglio, Alberto Contador. Ritrovato lo spagnolo, a caccia del podio, per un'uscita di scena regale.
Prima della pausa, fondamentale per eliminare le tossine della prima settimana, la Vuelta propone un ultimo banco di prova, interessante, ancor più dopo il responso di qualche ora fa. Orihuela – Cumbre del Sol, i chilometri da percorrere sono 174, un Gpm da ripetere due volte. La corsa si può facilmente dividere in due tronconi, per i primi 100km, infatti, non c'è alcuna difficoltà ad ostruire il cammino del gruppo.
Il primo passaggio in quota può delineare invece il finale, siamo al km132.1, qualche squadra può prendere le redini della tappa e snellire il plotone. Dopo il traguardo volante - km160 - l'epilogo. Cumbre del Sol, 4km, 800 metri in più rispetto al precedente passaggio. I primi 500 metri sono tra il 6% e il 7%, poi l'asfalto si fa rovente, un tratto al 13% è il preludio al muro che sfora oltre il 20%. Tra il secondo e il terzo chilometro, l'unico frangente abbordabile, un passaggio al 5% per respirare. Nel finale altro schiaffo, chi salta può pagare pegno, questa volta in modo pesante.
Come annunciato in apertura, la condizione di Contador è in progresso, danza sui pedali, non esita. Nibali, ieri per lunghi tratti con Froome, può reggere l'urto, qualche dubbio in più su Aru e Bardet. Manca, ai due, il cambio secco, l'azione si fa pesante quando il campione del Tour decide di dare la sterzata.
Il percorso