Ieri, sigillo kazako, l'Astana si aggiudica, grazie a Lutsenko, la quinta tappa. Chris Froome rafforza, al contempo, la sua leadership. L'esplosivo finale porta alla ribalta nuove forze. Contador torna re, danza sui pedali, pone la ruota davanti al britannico. Chaves resiste, ma non entusiasma come nella precedente sfida in quota. Manca, a Nibali ed Aru, il giusto cambio di passo quando si infiamma la bagarre. 

Oggi, per il gruppo, un'uscita interlocutoria, ma da interpretare nel modo corretto. Vila-real - Sagunt, 204.4 i chilometri da percorrere, cinque GPM da superare, quattro di terza categoria, uno, l'ultimo, di seconda. Dopo una decina di chilometri pianeggianti, spazio alla prima difficoltà altimetrica. Due salite, in rapida successione, per definire lo spartito di corsa, per lanciare la fuga di giornata. Il Puerto de Eslida si chiude al km59.8, segue una breve discesa, con successivo rifornimento. Siamo qui lungo le rampe dell'Alto de Chirivilla. 

Intorno al km135, l'asfalto torna rovente, quarta ascesa, di breve lunghezza e pendenze non impossibili. La fase decisiva poco dopo. Puerto del Garbì, oltre 9km, pendenza media del 5.2%, ma strappi improvvisi in grado di spaccare il gruppo. Fondamentale tenere, specie per chi vuole giocarsi la tappa. Allo scollinamento, 36km, poco più, allo striscione d'arrivo. Una lunga rincorsa per sopire il tentativo degli eventuali battistrada. Traguardo volante al km196.2, poi il tramonto dell'uscita odierna. 

La QuickStep insegue il terzo successo, difficile però gestire la corsa, limitare le offensive. La rosa dei favoriti comprende i soliti nomi, Trentin, Lobato, Modolo, attenzione ad attaccanti come De Gendt e De Marchi. 

Il percorso