La Vuelta edizione 2017 entra nel vivo con la quinta tappa. Si parte da Benicàssim, 175.7 i chilometri da percorrere. L'arrivo è situato ad Alcossebre, cinque i GPM da superare. Dopo una manciata di chilometri, la strada propone la prima difficoltà altimetrica, l'Alto del Desierto de las Palmas. Seconda categoria, non presenta pendenze particolarmente probanti, può però snocciolare il gruppo, favorendo la prima sortita di giornata. Pochi i tratti in cui respirare, recuperare lo sforzo, gestire l'andatura. Al km55, seconda fermata in quota, inizia una fase particolarmente nervosa, che culmina, al km87.5, nel Coll de la Bandereta.
Siamo circa a metà tappa, una lunga discesa pilota al quarto GPM, Alto de la Serratella, 840 metri, questo sì da affrontare con circospezione. In vetta, altra picchiata, prima di un leggero rimbalzo che avvicina al traguardo volante di giornata, km160.2. Mancano poco più di dieci chilometri, la corsa è alla sua fase risolutiva, perché si intravedono le prime rampe che conducono al traguardo. Ermita Santa Lucia, 3.4km, un'ascesa irregolare, con strappi al 20%. Scalata quindi esplosiva, chi ha gambe può guadagnare qualche metro prezioso nell'economia della tappa, ai fini del successo parziale.
Chris Froome indossa la maglia rossa e ha una squadra in grado di comandare le operazioni, Chaves è l'unico, probabilmente, ad avere la condizione per scalfire il dominio in nero. Aru e Nibali devono osservare l'evolversi del duello, approfittare di eventuali aperture. Bardet non sembra quello di Francia, ma ha classe.
Il percorso