La terza tappa, la prima realmente impegnativa, ridisegna la Vuelta e indica, con chirurgica precisione, i possibili protagonisti delle prossime uscite. Chris Froome è la nuova maglia roja e, come al Tour, gode di compagni straordinari. Splendido il lavoro dei nostri Rosa e Moscon. Chaves è lo scalatore ammirato lo scorso anno, unico alla ruota del britannico. Nibali ed Aru, ancora non al meglio, hanno comunque carattere e coraggio per recitare un ruolo chiave. In archivio la prima scossa, oggi seconda proposta per velocisti, dopo l'assolo domenicale di Lampaert nel vento.
Escaldes-Engordany – Tarragona. Anella Mediterránea, i chilometri da percorrere sono poco meno di 200. Siamo in territorio spagnolo, l'inizio non presenta difficoltà, pendenza favorevole per una cinquantina di chilometri, prima di un rimbalzo non certo in grado di tramortire il gruppo. Dopo il rifornimento, il plotone si avvicina all'unico GPM. Alto de Belltall, 13 chilometri all'insù, ma pendenze modeste. In vetta, mancano circa 65 chilometri al termine. Dopo la lunga picchiata, traguardo volante e gran finale.
Pochi i velocisti presenti in gruppo, ghiotta occasione per Trentin, già secondo e a caccia del successo personale. Buone credenziali ha anche Modolo, occorre guardarsi, però, da Theuns, nel pacchetto dei migliori domenica. Profili interessanti sono poi quelli di Lobato, Blythe e Van Asbroeck.
Il percorso