Si disputa domani, nella cornice dei Paesi Baschi, la Clasica di San Sebastiàn, corsa di un giorno istituita negli anni Ottanta e divenuta col tempo un appuntamento fisso nell’ambito del calendario ciclistico internazionale, che segue di pochi giorni la fine del Tour de France. Tanti i big al via, molti dei quali reduci dalla Grand Boucle appena andata in archivio, altri in cerca della miglior condizione verso la prossima Vuelta a Espana.

Una prova che si caratterizza per la durezza del percorso (219 chilometri di lunghezza), che ruota intorno alla città di Donostia (il nome basco di San Sebastiàn), e alla salita dello Jaizkibel (7.8 km di lunghezza al 5,8% di pendenza media), da affrontare in due occasioni, nell’ambito di un circuito reso impegnativo anche dalla salita dell’Alto de Arkale (2.7 km al 6.3%). Prima parte del tracciata mossa, ma non eccessivamente impegnativa: l'Alto de Iturburu, dopo sessanta chilometri di corsa, rappresenta l'asperità di apertura, un'ascesa di prima categoria, 6.7 km al 4.9%. Seguono altri sessanta chilometri tra discesa, pianura e qualche strappo non contrassegnato come gran premio della montagna, prima del nobile Jaizkibel, salita di media difficoltà, da scalare in due occasioni, all'interno di un circuito che dal mare risale fino alle rampe della costa dei Paesi Baschi. Tra le due ascese dello Jaizkibel, ecco anche l'Alto de Arkale, gran premio della montagna di seconda categoria, meno di tre chilometri di lunghezza a poco più del 6% di pendenza media. Il finale, come già accaduto lo scorso anno, è contrassegnato invece dal durissimo strappo di Murgil Bidea, 1,8 km con la strada che sale a una pendenza media del 10.5%, ma con tratti superiori, che in alcuni casi superano persino il 20%. E' qui che si deciderà la corsa, perchè dallo scollinamento mancheranno circa sette chilometri al traguardo, quasi tutti di discesa.

Proprio con un'azione in picchiata, vinse lo scorso anno l'olandese Bauke Mollema, presente anche da campione uscente, in maglia Trek-Segafredo, senza Alberto Contador, a riposo dopo le fatiche del Tour e con la possibilità di partecipare alla Vuelta. Anche Fabio Felline in corsa per la Trek, così come il veterano basco Haimar Zubeldia, che si ritirerà dall'attività agonistica al termine della Clasica. I principali favoriti sembrano essere il belga Greg Van Avermaet (BMC), che pure non ha brillato all'ultimo Tour de France, il colombiano Rigoberto Uran (Cannondale-Drapac), secondo in classifica generale alla Grand Boucle, il britannico Simon Yates, maglia bianca sulle strade di Francia, l'altro belga Philippe Gilbert (Quick-Step Floors), dominatore della primavera delle classiche del Nord, con Giro delle Fiandre e Amstel Gold Race conquistati, lo spagnolo Mikel Landa e il polacco Michal Kwiatkowski del Team Sky, che hanno scortato Chris Froome fino al gradino più alto del podio di Parigi, il francese Warren Barguil (Team Sunweb), miglior scalatore al Tour e maglia a pois, il sudafricano Louis Meintjes (Team UAE Emirates), accompagnato dal compagno di squadra Diego Ulissi, una delle frecce italiane in faretra per i colori azzurri. Oltre al corridore toscano, ci si attende un sussulto d'orgoglio da Fabio Felline (Trek-Segafredo), reduce da un Tour anonimo dopo una prima parte di stagione molto positiva. Curiosità infine per vedere di nuovo all'opera il vincitore dell'ultimo Giro d'Italia, l'olandese Tom Dumoulin del Team Sunweb, al rientro dopo un mese e mezzo di assenza (la sua ultima apparizione risale al Giro di Svizzera, corso senza pretese).