Come era ampiamente nelle previsioni, la ventesima tappa del Tour de France 2017, cronometro con partenza e arrivo a Marsiglia, ha incoronato ancora una volta - la quarta in carriera - Chris Froome come vincitore della Grand Boucle. Un Tour non impressionante quello del kenyano bianco, sufficiente però a tenere a bada i rivali, Rigoberto Uran, il colombiano che ha conquistato la piazza d'onore, e Romain Bardet, il francese sul gradino più basso del podio, salvatosi per un solo secondo rispetto al gregario di lusso di Froome, lo spagnolo Mikel Landa.
Al termine dello sforzo contro il tempo, concluso terzo, a sei secondi dal vincitore polacco Maciej Bodnar (Bora-Hansgrohe), il britannico del Team Sky si dice entusiasta dell'ennesimo obiettivo raggiunto: "Vincere ancora il Tour è una sensazione fantastica - le parole di Froome - davvero eccezionale. Prima di questa cronometro eravamo tutti vicini, ci giocavamo una corsa intera in un solo giorno. Ecco perchè all'inizio ero un po' teso, mentre ora sono pazzo di gioia. Domani a Parigi verranno mia moglie e mio figlio, non vedo l'ora di essere con loro. Questo Tour è stato nettamente il più equilibrato tra quelli che ho vinto, e anche il più combattuto, con diversi avversari. Con questo tipo di percorso, sapevamo che sarebbe venuta fuori una corsa equilibrata, ma non mi aspettavo che tutto si sarebbe deciso all'ultimo metro della cronometro di Marsiglia. C'era pressione, ma penso che per me sia sempre una cosa positiva, perchè mi motiva ulteriormente. Sono entusiasta di aver vinto nuovamente". Pericolo scampato per un solo secondo invece per Romain Bardet (AG2R La Mondiale), rimasto sul podio per un secondo, a scapito di Mikel Landa: "Sono esausto e distrutto - le parole del transalpino, riportate dal sito ufficiale del Tour - ho dato tutto. Questo è il Tour, in alcuni giorni ti senti bene, in altri meno. Oggi non avevo buone sensazioni, me ne sono accorto sin dall'inizio, ho solo pensato di arrivare al traguardo il prima possibile. Conosco il mio corpo, e dopo la tappa di ieri con l'Izoard ero a pezzi. Non ho potuto prendere alla lotta finale per la vittoria, ma sono contento di aver salvato il podio per un secondo. In questo momento penso alla squadra, alle persone che mi hanno supportato, ai miei compagni. Non avevo il diritto di mollare: ho dato tutto e sono stato anche un po' fortunato".
Esulta il vincitore di giornata, il polacco Maciej Bodnar: "Non riesco a crederci, l'anno scorso ero andato vicino a vincere una tappa, quest'anno l'obiettivo sembrava essermi sfuggito ancora. Sono davvero felice, ho aspettato tre ore all'interno dello stadio, l'atmosfera era splendida. Mi sono sentito bene durante tutta la cronometro, poi Kwiatkowski si è rivelato una minaccia, ma non è riuscito a battermi. Alla fine ho dovuto aspettare Froome, sapendo che è fortissimo a cronometro, ma ce l'ho fatta". Per un francese che sale sul podio di Parigi per la seconda volta consecutiva (Bardet), ce n'è un altro che ha dimostrato di avere i numeri per competere ad alti livelli anche al Tour. Si tratta di Warren Barguil del Team Subweb, vincitore della maglia a pois di miglior scalatore e di due tappe di montagna (Foix e Izoard): "L'accoglienza di questa gente è stata incredibile, mi hanno incitato per tutta la tappa. Non posso fare altro che dire grazie al pubblico, ora mi godo il momento, è stato un Tour pazzo". Maglia bianca al britannico Simon Yates, che nella classifica dei giovani ha battuto il sudafricano Louis Meintjes: "Sono davvero felice - le parole del britannico del Team Orica-Scott - e' dall'inizio del Tour che vado dicendo che volevo vincere questa maglia. Ora mi sento un po' sollevato, estremamente contento, perchè è stata una corsa molto difficile. Oggi mi sono sentito bene, mentre in altre giornate ho faticato a stare con i migliori".