Vince Barguil, risorge Alberto Contador, Landa avvicina Froome, da gregario a capitano-bis. 100km per colorare di ulteriore incertezza un Tour aperto a più soluzioni al tramonto della seconda settimana. In maglia gialla resta Aru, solo lungo i tornanti di Francia. Per gli uomini di classifica, oggi, parziale riposo. La 14° tappa presenta un percorso accomodante, eccezion fatta per il finale. Si parte da Blagnac, per giungere, 181.5 chilometri dopo, a Rodez.
L'inizio non offre particolari spunti, una cinquantina di chilometri pianeggianti, prima del traguardo volante di Rabastens, teatro dell'ennesimo duello tra Kittel e Matthews. Dal chilometro 80 circa, la strada si fa irregolare, continui rimbalzi, un difficile controllo. Due Gpm di terza categoria, in rapida sequenza, possono alterare lo svolgimento di corsa. Hanno comuni caratteristiche, lunghezza ridotta - poco più di 2 chilometri - pendenze probanti, in media sopra il 7%.
La seconda ascesa, Cote de Centrès, termina quando mancano circa 35 chilometri al traguardo. Il disegno resta però ostico, si continua con pericolosi saliscendi in grado di rimescolare le carte. Intorno al chilometro 166, scossa verso l'alto, picchiata e muro d'arrivo. 570 metri al 9.6% di pendenza. Epilogo da classica, possono esaltarsi corridori alla Gilbert. Matthews, Van Avermaet, Kwiatkowski, se libero da compiti di gregariato, la margherita è ampia e di qualità.
I grandi devono evitare trappole e cadute, mantenere le posizioni d'avanguardia ed attendere possibili occasioni.
Il percorso