Fabio Aru accende il Tour, sgretola il piano in nero e trionfa in solitaria, maglia tricolore sul petto. Froome controlla Porte, Contador digrigna i denti. In quota, si infiamma la lotta. Oggi, scenario differente, sesta tappa, da Vesoul a Troyes. 216 chilometri da percorrere, due gran premi della montagna. L'avvio è piuttosto semplice, al km69 la prima difficoltà altimetrica. Cote de Langres, 1.3km, 6.3% di pendenza media. Al km135 è in programma l'unico sprint volante, preludio alla seconda ascesa. Cote de la Colline Sainte Germaine, 3.1km, 4.4% la pendenza.
In vetta, mancano circa 60 chilometri al termine, il gruppo può quindi gestire il disavanzo dagli attaccanti di giornata, ricucire lo strappo e preparare la volata. Diverse squadre hanno interesse a controllare la fuga, a non concedere troppo spazio. Mancano Sagan - squalificato - e Cavendish - a terra due giorni fa - ma il finale si presenta comunque incerto. Kittel e Démare hanno un successo a testa, Bouhanni, Kristoff, Matthews e Degenkolb puntano a lasciare una traccia. Colbrelli è la carta azzurra.
I big, ovviamente, devono mantenersi nelle posizioni di testa, evitare possibili trappole. Fermata interlocutoria, in attesa di un week-end di fuoco. Froome veste la maglia gialla, la classifica generale rispecchia ora i valori in campo, con Thomas - in difficoltà al primo esame - al servizio del compagno di squadra.
Nel disegno sottostante l'arrivo, come si può notare completamente pianeggiante:
Il percorso