La sesta tappa del Giro d'Italia Under23 con arrivo sullo strappo di Casalincontrada vede vincere Francesco Romano (Palazzago) davanti a Massimo Rosa (Hopplà) e Filippo Zaccanti (Colpack), per una tripletta tutta italiana. Il terzetto italiano si è giocato la vittoria dopo una lunga fuga, partita sin dai primi chilometri di gara ed esplosa al primo passaggio nel paese di Casalincontrada.
Come detto, pronti via e parte la fuga di giornata. Il gruppo lascia fare nonostante il tentativo sia composto da ben quindici corridori: Zaccanti (Colpack), Negrente (Colpack), Rice (Axeon), Romano (Palazzago), Rocchetti (Zalf), Bevilacqua (Zalf), Pessot (Cycling Team Friuli), Piccot (Gavardo Bi&Esse Carrera), Meris (Gallina Colosio), Rosa (Hopplà), Colonna (Altopack Eppela), Moschetti (Viris Maserati), Dlamini (Dimension Data for Qhubeka), Molteni (Unieuro Trevigiani), Hodeg (Nazionale Colombiana). Un gruppo così numeroso è difficile da controllare nelle gare dei professionisti, dove i corridori per squadra sono minimo otto, e lo è ancora di più qui dove ogni roster è composto da sei ciclisti. Per questo motivo l'epilogo della tappa risulta scontato.
Con il gruppo ad inseguire a quasi quattro minuti, la fuga esplode dopo il secondo passaggio a Casalincontrada con Dlamini, Zaccanti, Romano e Rosa ad avvantaggiarsi rispetto agli altri undici corridori. Nello stesso punto, dal gruppo, evade la maglia rosa, Sivakov, alla cui ruota si precipita Padun, ansioso di recuperare il tempo perso ieri nella cronometro. I due però vengono ripresi a 25 chilometri dall'arrivo, mentre davanti i cinque vanno di comune accordo fino all'imbocco del decisivo muro. Appena inizia lo strappo di Casalincontrada Rosa e Romano si avvantaggiano sugli altri tre prendendo una manciata di secondi che li porterà a giocarsi la vittoria in volata. Sul traguardo in falsopiano è Francesco Romano a precedere il corridore della Hopplà, mentre Zaccanti completa la tripletta italiana.
Guardando ai piani alti della classifica non ci sono grandi scossoni perché nonostante gli attacchi, Sivakov non ha mollato un metro, arrivando sulla linea d'arrivo assieme ai suoi due principali inseguitori.