Stefan Kung è il nuovo leader, Philippe Gilbert taglia il traguardo della prima tappa in linea a braccia alzate. Queste le istantanee che giungono dal Giro di Svizzera, all'alba di un'interessante terza uscita. 159.3 chilometri da percorrere, sede di partenza a Menziken, arrivo a Berna. La prova, sulla carta, è per ruote veloci, ma un'attenta disamina del finale apre a diverse variabili. Il plotone affronta il primo "pericolo" altimetrico al chilometro 20. Ascesa verso Leutwil. Dopo la discesa, ripida, e un successivo rimbalzo verso l'alto, la corsa vive una fase di stallo, un passaggio che conduce ad un altro Gpm. Si approda ai 724 metri di Ebnet. Il rifornimento - chilometro 79 - spezza in due la prova.
Il gruppo deve superare un tratto con pendenza avversa e poi due traguardi volanti in rapida successione, al chilometro 106 e al chilometro 133, preambolo all'ultimo squillo di giornata. Al chilometro 144.7, terza vetta della cavalcata odierna, mancano al traguardo circa 15 chilometri. La tappa ha la sua fase decisiva ai -1.5. Qui, infatti, l'asfalto si fa rovente, alta velocità, leggera salita, i velocisti possono pagare dazio. 900 metri in grado di alterare la corsa, qualcuno può anticipare lo sprint di gruppo e proiettarsi all'arrivo. Non mancano ruote di qualità, da Sagan a Matthews, senza dimenticare Van Avermaet, Gilbert e Albasini. In casa Italia, Nizzolo e Modolo. Gli ultimi 600 metri sono poi accomodanti, ma la gara rischia di essere, a quel punto, già in archivio.
Kung, nella generale, ha un solo secondo su Matthews, la sua maglia è quindi a forte rischio.
Il percorso