Il primo sprint incorona, al Giro del Delfinato, Arnaud Démare. Rifinisce il lavoro dei compagni, esce lungo le transenne e regola, nettamente, Kristoff. Non partecipa attivamente al duello Bouhanni, chiuso proprio dai due rivali. Occasione di riscatto, per i battuti, quest'oggi, la terza tappa, infatti, presenta un disegno di facile lettura e consente agli sprinter di mantenere, senza eccessive difficoltà, le ruote del gruppo. Si parte da Le Chambon sur Lignon, l'arrivo è posto a Tullins, 184 chilometri dopo. 

Qualche colpo di pedale e la strada inizia a scendere, una picchiata lunga 15 chilometri che pilota verso le prime difficoltà altimetriche. Dopo un passaggio piuttosto nervoso, il plotone affronta, in sequenza, due Gpm di quarta categoria, simili per lunghezza e pendenze. Cote de Saint Felicien e Col de Fontayes, misurano, le due salite, 2.1 chilometri, la pendenza oscilla tra il 4% e il 5%, nessun problema quindi ad assorbire la scossa del terreno. Può nascere qui l'azione di giornata, qui qualcuno può piazzare l'affondo. 

Il rifornimento si trova al km86.5, siamo a circa 100km dal termine, entriamo nella seconda fase di tappa. Intorno al km110, la strada inizia a salire, anche se non in modo brusco. Si avvicina la terza ascesa di giornata, questa di terza categoria. Cote des Sarrets, 2.9km, pendenza media del 4.9%. Leggera discesa e ultimo rimbalzo. Cote de Roybon, uno strappo di poco più di un chilometro - 1.4 - con pendenza del 5.8%.

La salita prosegue ancora dopo il Gpm, questione di qualche metro, per poi proiettarsi verso il traguardo, meno di 40 chilometri per l'epilogo finale. Gli ultimi 23 sono totalmente pianeggianti, tempo e spazio per assorbire gli eventuali attaccanti ed organizzare con cura lo sprint. Possono provare lo sgarbo Coquard e Colbrelli, già ieri in evidenza nel finale. De Gendt veste il simbolo del primato, ma l'impressione è che il controllo della corsa spetti a Trek e Sky. 

Il percorso