Dopo una parentesi dedicata alle ruote veloci, utile per apprezzare le doti da funambolo di Fernando Gaviria - 4 successi nell'edizione corrente del Giro - la corsa entra nella sua fase finale. Siamo a due-terzi di gara, ci avviciniamo quindi alle montagne che hanno fatto la storia. Un primo assaggio nella giornata odierna, con la Castellania - Oropa. Tom Dumoulin affronta i 131 chilometri in programma forte di un cospicuo gruzzoletto, parte da qui la rincorsa di Nairo Quintana, prima padrone e ora cacciatore. Difficile presupporre un crollo dell'attuale leader, specie in un'uscita che presenta una e una sola difficoltà altimetrica. Non manca però il terreno per scalfire eventuali certezze, consolidate posizioni. 

Tappa breve, come detto, una prima parte priva di reali scosse. Andamento pianeggiante, il gruppo solca Tortona, sede di arrivo di tappa ieri, e si proietta verso Caresana prima e Vercelli poi. Si inizia a respirare in questi chilometri il gran finale. Oropa - località che rievoca imprese e scalate - mette a dura prova le energie dei vari contendenti. La salita misura, nel complesso, 11.8 chilometri, la pendenza media è di poco superiore al 6%, con punte del 13%. 

Come si può notare dal disegno sottostante, non è un'ascesa regolare, si può spezzare in due. L'avvio è in leggero falsopiano - 2.5% - fino al chilometro 5, inoltre, non si impenna sostanzialmente mai la strada. La situazione muta, in modo repentino, nella seconda fase, quando non si scende quasi mai sotto il 9%. Selezione naturale, da dietro, prima dell'affondo di Quintana o di un altro uomo di classifica, Nibali o Pinot per citare due nomi. Dumoulin può attendere, devono lanciare segnali altri big in difetto, come Kruijswijk, Zakarin, Yates, Pozzovivo. Fiaccare i rivali, mettere un primo punto nella corsa alla rosa, questo, per molti, l'obiettivo.  

La salita 

Il percorso