E' un attimo che cambia il Giro d'Italia di due squadre, Team Sky e Orica-Scott. Quel momento in cui una moto della polizia, al seguito della corsa, si ferma sulla sinistra della carreggiata, facendosi speronare da Wilco Kelderman (in gruppo con la maglia del Team Sunweb). E' una reazione a catena, un domino che coinvolge il gallese Geraint Thomas, lo spagnolo Mikel Landa e il britannico Adam Yates. Tutti a terra e costretti a inseguire. 

Quasi cinque minuti il distacco di Yates da Quintana in vetta alla salita del Blockhaus, ancora superiore quello di Thomas (cinque minuti e passa), oltre ventisette invece per Landa. Un Giro in frantumi a causa di un incidente che i diretti interessati non riescono ad accettare: "Gravissimo che un episodio di questo tipo si verifichi in una corsa di questo livello - attacca Geraint Thomas - quando sono caduto ho pensato di ritirarmi, poi ho deciso di proseguire. Le gambe c'erano, avrei potuto essere insieme ai migliori, invece ora le mie chances di vincere il Giro sono pari a zero. Posso ancora lottare per un posto nella top ten, forse anche per qualcosa di meglio, ma sarà difficile, perchè i miei avversari non mi lasceranno recuperare facilmente il tempo perduto". Conseguenze peggiori per Mikel Landa, la cui partenza domani - nella crono di Montefalco - non è scontata: mesi di preparazione andati in fumo per un banale errore di posizionamento di una moto. Chi prova a placare gli animi per il Team Sky è il team principal Dave Brailsford: "Purtroppo si tratta di cose che accadono nel ciclismo - le sue parole - ma dobbiamo rimanere calmi e non esagerare nelle reazioni. Siamo tutti emotivamente coinvolti, ma il mio ruolo è quello di calmare gli animi e di consentire ai ragazzi di guardare avanti. Resta il fatto che quella moto non avrebbe dovuto essere lì, tutto hanno visto cosa è accaduto. Ora cercheremo di andare avanti, ricalibrare i nostri obiettivi e continuare a lottare"

Per Thomas le prime prove tecniche di rimonta inizieranno domani, con la cronometro di Montefalco, mentre Landa è definitivamente fuori classifica. Sconsolato, il navarro non ha ancora deciso se prendere il via nella decima tappa di questo Giro per lui maledetto. Nel caso riuscisse ad andare avanti, Landa potrebbe diventare una pedina da muovere per la sua squadra, magari proprio per promuovere attacchi da lontano del suo compagno Thomas. Meno diplomatico di Brailsford, il collega Matthew White della Orica-Scott, furioso per l'accaduto e per il distacco subito dal suo corridore Adam Yates: "Adam è rimasto a terra con la bici danneggiata - le parole di White - è stato costretto a inseguire per tutta la salita. Ma c'è stato un momento in cui eravamo a cinquanta metri dal gruppo: la Movistar non ci ha aspettati, con una decisione deludente e meschina. Non c'era necessità di continuare a spingere in quel modo, perchè non mancavano un chilometro al traguardo, bensì quindici o sedici. Non c'era nessuno da inseguire, ma tutti sapevano quale era la posta in palio. Avrebbero solo dovuto attendere per dare una possibilità di rientrare a chi era caduto. Brutta caduta stile, atteggiamento poco sportivo". Il diciassettesimo posto al traguardo di Yates (a quasi quattro minuti e mezzo da Quintana) ha impedito al britannico di inseguire uno dei suoi obiettivi di questo Giro, la conquista della maglia bianca di miglior giovane, finita invece sulle spalle dell'italiano Davide Formolo (Cannondale-Drapac). Complicato ora immaginare un Yates ancora competitivo per la generale, attese anche le sue difficoltà a cronometro, che verosimilmente gli faranno perdere altro terreno già da domani. In un attimo il Giro ha perso tre degli outsider più interessanti dell'edizione del centenario, grazie a un harakiri di cui tutti avrebbero fatto a meno.